Riconnettere il tessuto sociale in un clima di dialogo e di integrazione. E’ questa la direzione seguita nel corso degli ultimi dodici mesi dal Forum provinciale dell’Immigrazione, che si è riunito questa mattina in Provincia per dare voce alle scuole, alla società civile, alle associazioni, alle pubbliche Amministrazioni, ai gruppi locali di cittadini immigrati, al mondo del volontariato e alle istituzioni.
Ad aprire i lavori della giornata, promossa dalla Provincia e prevista all’interno del Piano territoriale provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati, è stato l’assessore alle Politiche sociali e Welfare della Provincia di Piacenza Pier Paolo Gallini. “Iniziative come quelle di oggi – ha spiegato l’assessore – assumono un valore sempre maggiore proprio in considerazione dell’aumentata presenza della popolazione straniera sul territorio e della crescente richiesta di coinvolgimento e partecipazione che da essa proviene. Alcuni dati: la popolazione straniera rappresenta ormai il 13% di quella residente, con un aumento progressivo della componente femminile; la fascia di età da 0 a 40 anni rappresenta circa il 70% del totale degli stranieri e più del 9% del totale dei residenti. L’incidenza degli studenti stranieri sulla popolazione scolastica complessiva è di oltre il 18%. Non dimentichiamo infine l’importate risorsa rappresentata dalla popolazione straniera per l’economia locale e il costante aumento delle associazioni di cittadini stranieri, attualmente una quarantina, attive sul territorio. Credo che il bene più grande di un Paese sia rappresentato dalla coesione sociale: tutti gli interventi che vanno in questa direzione devono essere per questo salvaguardati”. “Oggi – ha aggiunto Michele Rana, dirigente dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Piacenza – dobbiamo considerare l’immigrazione come un fenomeno sociale consolidato; la crisi economica in corso rappresenta in questo senso un’opportunità per migliorarsi e per cercare una nuova forma di stare insieme”. L’assessore alla Solidarietà e alla Coesione sociale del Comune di Piacenza, Giovanna Palladini, ha quindi voluto rivolgersi direttamente agli studenti, individuando in loro “la generazione che possiede le chiavi per portare un cambiamento significativo nella società e nel mondo”.
Proprio i giovani sono stati i protagonisti dei lavori del Forum, che ha dato l’opportunità ai componenti delle redazioni scolastiche multietniche degli istituti “Mattei” di Fiorenzuola, “Volta” di Borgonovo e Castelsangiovanni, “Casali” di Piacenza e “Tramello” di Bobbio di presentare il frutto dell’impegno di un intero anno scolastico. I ragazzi, coordinati da Nicola di Pirro (moderatore della giornata e rappresentante della cooperativa Interculturando) e accompagnati dai rispettivi insegnanti, hanno illustrato ai presenti le interviste video e gli articoli contenuti nei giornalini scolastici: filo rosso di tutti i lavori il racconto di storie di immigrazione e di integrazione, “più o meno difficile”.
Al momento di restituzione delle iniziative a favore dell’integrazione hanno preso parte anche diverse associazioni attive sul territorio, i laboratori di cittadinanza attiva, gli operatori dei distretti socio-sanitari locali e delle pubbliche amministrazioni, numerosi rappresentanti del terzo settore e delle istituzioni. “Fino a ieri – ha sottolineato Mario Spezia (Camera di Commercio di Piacenza) – la società in cui viviamo era caratterizzata da una situazione di rigidità. Oggi, in un momento difficoltoso e instabile, i cambiamenti si pongono invece come un’occasione aperta a tutti”. “Il terzo settore – ha concluso Livio Rabboni, dell’ufficio Welfare e promozione dell’associazionismo della Provincia – ha compiuto senza dubbio nel corso degli ultimi anni un percorso molto significativo: oggi si pone infatti come un interlocutore attivo e in grado di fornire risposte originali. Contestualmente la sensibilità istituzionale si è trasformata e il terzo settore, che riveste un ruolo fondamentale nell’ambito degli interventi dedicati alla popolazione straniera, è stato riconosciuto dalle organizzazioni statali”.