“Occorre incentivare una mobilità ciclabile sicura e sostenibile: riqualificazione e messa in sicurezza delle piste ciclabili e un servizio bike sharing fruibile e innovativo. La mobilità ciclabile deve essere incentivata anche a fronte del problema della qualità dell’aria che sta attanagliando la nostra città. La bici, infatti, è il mezzo di trasporto più efficiente, energeticamente sostenibile e rapido per gli spostamenti urbani”. Lo scrive Gloria Zanardi, consigliere comunale della lista Liberi.
“In tutta Italia, le città stanno potenziando la rete di ciclabili e stanno incrementando i servizi di bike sharing che permettono al cittadino di usufruire di biciclette pubbliche messe a disposizione in apposite postazioni distribuite per la città. E’ stata, addirittura, stilata la “Dichiarazione dei diritti del ciclista urbano” da Legambiente, invitando i Comuni a sottoscrivere il documento di intenti per definire una serie di azioni in grado di far crescere il numero di utenti della bicicletta”.
“Inoltre, è nata anche l’iniziativa Comuni Ciclabili grazie a FIAB Federazione Italiana Amici della Bicicletta, che consegna la “bandiera gialla” agli enti meritevoli stilando anche classifiche. Il primo passo è la riqualificazione e messa in sicurezza di tutte le piste ciclabili a Piacenza. Dalla valutazione di Fiab Amolabici, a parte alcuni casi, sono tante le criticità delle nostre piste ciclabili, spesso progettate senza una reale visione di insieme della mobilità e con caratteristiche non conformi alle condizioni della strada o del marciapiede, soprattutto sotto il profilo della sicurezza.
Esempi quella di Via Veneto e di Via Genova, pericolose per i ciclisti, per i pedoni e anche per le autovetture che escono dalle vie adiacenti. Anticipo che depositerò un’interrogazione sul tema, alla luce delle possibilità di finanziamento da parte della regione per chiedere alla giunta le sue intenzioni. Per quanto concerne il servizio di bike sharing, a Piacenza non è mai decollato e, ad oggi, i velocipedi messi a disposizione dal Comune e dalla Regione risultano sottoutilizzati, oltre che in stato di quasi abbandono”.
“L’Assessore Mancioppi ha già annunciato che, probabilmente, il servizio dovrà essere completamente rivisto. In merito, credo che sia opportuno prendere spunto da realtà a noi vicine che possano essere di esempio in questo ambito, anche per ragionare su una maggiore sostenibilità a livello economico. Occorre strutturare un progetto innovativo, intuitivo, fruibile ed appetibile: una app per cercare una bici disponibile, stazioni maggiormente dislocate nella città in più punti e nevralgici (senza avere l’obbligo di riposizionare la bici esclusivamente dove è stata prelevata) e forme di pagamento easy. Necessita valorizzare il servizio e ciò è possibile se si allarga la possibilità di interazione con i privati, dando la possibilità alle aziende di promuoversi sulle due ruote con cartelli luminosi, sulle rastrelliere con annunci pubblicitari sotto forma di poster, adesivi e tappeti con il brand dell’azienda”.
“Ripensare al sistema di bici condivise che si regga su un modello di business che dipenda solo in parte, e sempre meno, dalla tariffa quasi simbolica richiesta per le sottoscrizioni annuali, prevedendo che le entrate che tengono in piedi l’attività arrivino dalla vendita di spazi pubblicitari; ciò attraverso un accordo sulla spartizione di obblighi e benefici, che permetta di incentivare l’utilizzo del servizio e alleggerire l’ente dai costi di manutenzione e gestione, con meccanismi di concessione in cambio di spazi pubblicitari messi a disposizione di altri. Ripensiamo a Piacenza come città europea. Riqualifichiamo la rete delle ciclabili ed incentiviamo questi servizi. Si porterebbe giovamento alla vivibilità della città e all’ambiente”.