Predisporre un progetto di legge di riordino dell’esercizio delle funzioni pubbliche in materia di bonifica: è quanto chiede alla Giunta Tommaso Foti (Fdi), che in una risoluzione fa riferimento alle funzioni già esercitate dai Consorzi di bonifica nei settori che riguardano la difesa del suolo, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, la prevenzione delle calamità, la tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche, e chiede che queste funzioni vengano attribuite alle Province o alle Unioni di Comuni.
Nel documento si ricorda che in Emilia-Romagna i Consorzi di bonifica sono tenuti ad assicurare la stabilità ed il buon regime idraulico dei terreni declivi, nonché lo scolo delle acque e la sanità idraulica del territorio, ad adeguare e completare la bonifica e a garantire la manutenzione delle relative opere attraverso interventi che consistono principalmente nei diserbi, espurghi e risezionamento dei canali, al fine di mantenere l’officiosità idraulica degli stessi; le spese per l’attività e per il funzionamento dei Consorzi sono a carico dei consorziati-proprietari degli immobili che traggono beneficio dall’attività consortile, e sono i Consorzi stessi, tramite il “Piano di classifica dei territori”, a definire la contribuenza consortile, ripartendola tra i consorziati in proporzione al beneficio che ogni immobile trae dalla loro attività.
Ma i Consorzi di bonifica, scrive Foti, “pensati più di ottant’anni fa per poche e circoscritte opere di bonifica si sono visti attribuire indiscriminatamente da parte di molte Regioni, compresa la nostra, funzioni di ordinaria gestione del territorio nel suo complesso, concorrendo alle attività di difesa del suolo, provvista e gestione delle acque a prevalente uso irriguo, salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente ed inevitabilmente hanno manifestato la loro inadeguatezza sia in termini di funzionalità operativa che di economicità gestionale”. E il consigliere sottolinea come in varie Sentenze della Corte Costituzionale (66/1992, 326/1998, 282/2004) la competenza delle Regioni relativa alla programmazione sul territorio delle attività di bonifica, comprenda “la possibilità di regolarne l’esercizio attribuendo ad Enti pubblici territoriali, ed in ispecie alle Province, le funzioni pubbliche già esercitate dai Consorzi di bonifica”.