Sergio Mattarella è il dodicesimo presidente della Repubblica Italiana. E’ stato eletto oggi, dopo quattro votazioni. L’ ultima votazione, quella di questa mattina, richiedeva 505 preferenze per essere eletto, mentre le previsioni della vigilia davano Mattarella con una consistente dotazione di voti, oltre 600.
Tra gli elettori figurano anche quattro piacentini: Bergonzi, Bersani, De Micheli e Migliavacca che hanno sostenuto Mattarella.
Già martedì mattina il nuovo presidente pronuncerà il suo primo discorso davanti alle Camere riunite in seduta congiunta.
Commozione da parte di Giorgio Napolitano, suo predecessore, e soddisfazione soprattutto dai banchi del PD, dove le immagini televisive hanno mostrato gli abbracci dei deputati e Pier Luigi Bersani che applaudiva.
Al raggiungimento del 505esimo voto, che significava la certa elezione di Mattarella, il Parlamento è scoppiato in una standing ovation durata quattro minuti.
La rete ha registrato le prime reazioni con una foto, su Twitter, in cui Delrio e Renzi si abbracciano, l' hashtag #mattarellapresidente è primo, pochi minuti dopo, tra le preferenze dei "cinguettatori" italiani.
Con questo hashtag, Roberto Speranza ha twittato "Capolavoro", mentre Matteo Renzi augura su Twitter e Facebook "Buon lavoro" e "Viva l' Italia".
Paola De Micheli ieri scriveva su Twitter "Mattarella uomo della Costituzione e della legalità. Domani lo voteró con convinzione" e altrettanto convinti sono stati altri 663 deputati e senatori che lo hanno voluto dodicesimo presidente della Repubblica.
Questo il conto dei voti
MATTARELLA 665
IMPOSIMATO 127
FELTRI 46
RODOTA' 17
BONINO 2
MARTINO 2
NAPOLITANO 2
PRODI 2
SCHEDE BIANCHE 105
VOTI DISPERSI 14
SCHEDE NULLE 13
CHI E' IL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA – Sergio Mattarella è figlio di Bernardo, politico democristiano più volte ministro tra gli anni cinquanta e sessanta, e fratello minore di Piersanti, che nel 1980 fu assassinato da Cosa Nostra mentre era presidente della Regione Siciliana.
In gioventù ha militato tra le file della Gioventù Studentesca di Azione Cattolica, della quale fu responsabile per il Lazio dal 1961 al 1964 e poi della Federazione Universitaria Cattolica Italiana. Laureatosi in giurisprudenza, è stato docente di Diritto parlamentare presso l'Università di Palermo.
Dopo la morte del padre nel 1968 e l'assassinio del fratello, fu eletto alla Camera dei Deputati alle elezioni politiche del 1983, nella circoscrizione della Sicilia occidentale, candidato in quota Zaccagnini.
L'anno dopo fu incaricato dal segretario politico Ciriaco De Mita di bonificare la DC siciliana nella quale avevano allora un ruolo di primo piano Vito Ciancimino e Salvo Lima. In tale veste nel 1985 promosse la formazione a Palermo di una giunta comunale di rinnovamento guidata da Leoluca Orlando, che era stato tra i collaboratori di suo fratello Piersanti alla Regione Siciliana.
Rieletto alla Camera nel 1987 si mantenne vicino alle correnti di sinistra del partito ed in particolare al segretario Ciriaco De Mita. Nello stesso anno fu nominato ministro dei rapporti con il Parlamento nel governo Goria e confermato nell'incarico nel 1988 con il governo De Mita.
Nel 1989, con la formazione del sesto governo Andreotti fu nominato ministro della Pubblica Istruzione. Si dimise dall'incarico il 27 luglio 1990, insieme ad altri ministri della corrente di sinistra della DC, per protestare contro la fiducia posta dal governo sul disegno di legge Mammì di riassetto del sistema radiotelevisivo.
Privo di incarichi di governo, fu vicesegretario della Democrazia Cristiana nel 1990 al 1992, anno in cui venne rieletto alla Camera. Nello stesso anno gli fu affidata la direzione del quotidiano democristiano Il Popolo.
La legge Mattarella
Nel corso della XII Legislatura della Repubblica Italiana Sergio Mattarella fu relatore delle leggi di riforma del sistema elettorale della Camera e del Senato che, recependo l'esito del referendum del 1993, introducevano una preponderante componente maggioritaria. La legge Mattarella, alla quale il politologo Giovanni Sartori diede l'appellativo di Mattarellum, fu impiegata per le elezioni politiche del 1994, del 1996 e del 2001.
Paola De Micheli (Pd): “Eletto un uomo della Costituzione, sarà un grande Presidente”
“Sergio Mattarella è un uomo della Costituzione, la sua limpida storia personale e politica è segnata dal rigore morale e dall'impegno per la legalità. Per questo l'ho sostenuto con convinzione e per questo sono certa che sarà un grande Presidente della Repubblica”.
E' il commento del Sottosegretario all'Economia Paola De Micheli, al termine dello scrutinio della quarta votazione in Parlamento, che ha decretato l'elezione del successore di Giorgio Napolitano.
“L'elezione di Sergio Mattarella con un consenso più ampio di quanto gli equilibri parlamentari lasciassero presagire – prosegue Paola De Micheli – non è la vittoria di questa o quella parte. E' una vittoria del nostro Paese che, per la più alta carica delle istituzioni, ha bisogno di una guida più che mai salda.
Per continuare nel fondamentale processo di riforma e di cambiamento sin qui intrapreso, nel solco delle regole della nostra Costituzione. Ed è anche una vittoria della buona politica, di quella che mira al bene comune, quella politica che agli interessi di parte mette sempre davanti l'Italia”.
“Alla grande soddisfazione per l'elezione di Sergio Mattarella presidente della Repubblica – conclude il Sottosegretario all'Economia – si somma la consapevolezza del ruolo fondamentale svolto dal mio partito, il Partito Democratico, che ha agito con lucidità politica e senso di responsabilità. Un riconoscimento in questo senso va alla saggezza e generosità di Pierluigi Bersani. Abbiamo così consegnato al passato quanto accadde in Parlamento nel 2013, in occasione della precedente elezione per il Quirinale”.
IL PD PIACENTINO – Il Partito Democratico di Piacenza saluta con orgoglio e soddisfazione l’elezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica. La lungimirante scelta fatta dal premier Matteo Renzi e da tutto il partito nei giorni scorsi è stata premiata. Nonostante fossero sufficienti 505 voti, sul suo nome c'è stata un'ampia convergenza e si è arrivati molto vicini al quorum dei due terzi che la Costituzione richiede per le prime tre votazioni. E’ la dimostrazione che Mattarella è oggi il miglior presidente possibile. Siamo certi che il nuovo Capo dello Stato, dall’alto del sua specchiata moralità e del suo altissimo profilo istituzionale, saprà raccogliere degnamente l’eredità lasciata da Giorgio Napolitano. Siamo sicuri che Mattarella saprà essere il garante di una nazione che vuole fortemente il cambiamento e che saprà uscire da questa difficile crisi.
BONACCINI INVITA MATTARELLA IN REGIONE – "Signor presidente, mi auguro che, quando i suoi impegni glielo consentiranno, vorrà far visita alla nostra regione. Ne saremmo lieti e onorati". L'invito al nuovo presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato da Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna. Bonaccini, che ha definito un "capolavoro" la sua elezione, ha inviato un messaggio al nuovo presidente. "L'auspicio è che assieme a lei il Paese e possa guardare avanti con fiducia".