Piacenza, dopo quasi tre lustri, ha il suo nuovo Psc, il piano strutturale comunale che traccia le linee guida per lo sviluppo urbanistico del territorio urbano e comunale per i prossimi due decenni. L'adozione è arrivata intorno alle 18,30 di oggi con il voto compatto della maggioranza di centrosinistra e con quello contrario del centrodestra con Fratelli d'Italia e con il Movimento 5 Stelle.
«E' stato adottato un provvedimento molto importante, uno dei più importanti che un'amministrazione possa licenziare – ha commentato il sindaco Paolo Dosi – A differenza del piano regolatore precedente, il Psc è un provvedimento "cornice" che ora andrà riempito, che fornisce alcuni indirizzi generali particolarmente importanti, limita lo sviluppo di aree edificabili quindi preserva il verde esistente in particolare il verde agricolo, promuove rigenerazione e ristrutturazione dell'edificato esitente, prevede lo sviluppo di alcuni poli che sono caratterizzanti come il polo del ferro, il polo logistico e quello che potremmo considerare il polo di interesse attorno al Po». «E' un contenitore – ha concluso il sindaco – che ora verrà riempito attraverso piani attuativi che riguardano singoli comparti e su cui l'amministrazione sta lavorando già da tempo sia per recuperare piani esistenti e rimasti inevasi sia per promuovere prospettive nuove di restituzione alla città per esempio di aree militari e di aree demaniali».
Cinque lunghe sedute, dunque, con discussioni anche aspre, al termine delle quali il Psc è realtà. Compatto, si diceva, il voto della maggioranza. "Siamo arrivati all'adozione di un documento di programmazione che può rimettere in moto la città – dichiara soddisfatto Michele Bricchi del Pd – A dispetto dei giudizi negativi della minoranza, devo dire che si tratta di un documento che va invece valutato positivamente perché indica elementi fondamentali su temi come il consumo del suolo, la razionalizzazione degli interventi di riqualificazione e che tocca anche temi strategici come quelli del ferro o della infrastrutture".
"Dal mio punto di vista, poi – prosegue – posso dire che c'è una importante novità perché è orientato alla realizzazione di posti di lavoro: il nuovo PSC infatti abbatte la rendita e promuovendo implicitamente impresa e occupazione. Un vero punto qualificante è poi il fatto che a livello regionale si sta approvando legge che promuove l'attrazione di investimenti e che quindi, come territorio, realizziamo un matching grazie a un documento che è già in linea con i più recenti e avanzati orientamenti regionali".
Se il voto della maggioranza è stato compatto, dunque, altrettanto lo è stato quello della minoranza nel votare contro al provvedimento adottato oggi. «L'attuale Psc è un piano che nasce vecchio – ha detto senza mezzi termini Erika Opizzi di Fratelli d'Italia – E' la fotografia di una situazione già passata, non dà alcuna idea di sviluppo, non dà la possibilità di attrarre progetti e investimenti in quanto è molto complicato nella sua struttura. La minoranza ha votato contro perché nonostante alcuni emendamenti, molti di Fd'I, abbiano migliorato la proposta iniziale dell'amministrazione, comunque nel suo complesso questo Psc non ha potuto trovare un accoglimento convinto».