"Ancora una volta la politica si piega agli interessi forti e si dimostra insensibile al benessere dei cittadini". Così il segretario dell’Italia dei Valori Luigi Gazzola sulla possibilità concessa alla Cementirossi di bruciare fino a 60mila tonnellate all’anno di rifiuti alternativi come pneumatici, plastica e gomma. Lo stesso Gazzola da tempo si batte proprio per limitare lo smaltimento di rifiuti da parte del cementificio.
IL COMUNICATO DI LUIGI GAZZOLA (IDV)
Nell’ottobre 2012, avendo appreso dell’avvio di una procedura di valutazione di impatto ambientale presso l’Amministrazione provinciale a seguito della presentazione di un progetto da parte dell’ “Industria Cementi Giovanni Rossi spa” mirante ad incrementare la quantità di rifiuti oggetto di recupero per apporto di energia da utilizzare nell’impianto del Capitolo, prevedendo che la richiesta di utilizzare rifiuti come combustibile non avrebbe potuto che peggiorare ulteriormente la situazione ambientale già compromessa dalla presenza in zona di una centrale termoelettrica, un termovalorizzatore e un'autostrada, presentammo immediatamente una interrogazione al Presidente della Provincia per chiedere quali orientamenti l’Amministrazione intendesse assumere e se considerasse l’autorizzazione richiesta compatibile con la salvaguardia della salute dei cittadini di Piacenza e della zona del Capitolo in particolare.
La risposta fu che la procedura di VIA aveva “lo scopo di valutare anche la compatibilità dell’intervento con la salute dei cittadini” ma che al momento non era “possibile anticipare l’esito della procedura stessa” che si sarebbe certamente basata “su di una attenta, approfondita e interdisciplinare analisi e valutazione di tutti i dati” disponibili (n.d.e., la sottolineatura è dell’Ente).
Apprendiamo oggi del rilascio dell’autorizzazione e dei limiti e delle modalità del suo esercizio. Se ne deduce che a giudizio dell’Amministrazione provinciale bruciare alle porte della città 60.000 tonnellate di pneumatici fuori uso triturati, ritagli di gomma e plastica insieme ad oli usati ed emulsioni oleose (già prima smaltiti nella misura di 20.000 t/anno) non è incompatibile con la salute dei cittadini di Piacenza, giacchè ciò “non comporterà variazioni significative della qualità dell’aria” ed “inoltre si avrà una riduzione delle emissioni di CO2”. Chissà che addirittura non abbia anche un effetto benefico!
Avevamo appena salutato con favore la decisione del comune di Bettola di accogliere la vibrata protesta dei suoi abitanti e modificare gli strumenti urbanistici vigenti per impedire la realizzazione di un impianto a biomasse e salvaguardare la qualità dell’aria che dobbiamo registrare la decisione della Provincia. Ancora una volta la politica si prostra ai portatori di interessi forti e si dimostra insensibile a quelli dei cittadini e alla tutela del loro primario diritto alla salute.
Luigi Gazzola – consigliere provinciale IdV.