"Noi vogliamo essere portavoce delle legittime richieste di tutti quei cittadini che in questo momento non vedono riconosciuti i loro diritti". Così le consiglieri provinciali, Gloria Zanardi e Paola Galvani, sono intervenute per chiedere l'esenzione fiscale per i territori colpiti dall'alluvione: "La nostra regione produce quasi il 2% del PIL nazionale e contribuisce al bilancio statale attraverso la corresponsione di miliardi di imposte ogni anno, pertanto, ha diritto di essere aiutata, concretamente ed efficacemente, soprattutto in un momento di estrema difficoltà, quale quello che sta attraversando l'Emilia a seguito della tragica alluvione che si è abbattuta sui nostri territori il mese di settembre appena trascorso.
Dopo la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri nella seduta del 25 settembre 2015 e lo stanziamento di 10 milioni di euro da parte del Governo, 5 milioni di euro da parte della Regione, 14 milioni di allentamento del patto di stabilità, si è aperta la raccolta delle autocertificazioni dei privati e delle attività produttive per richiedere i risarcimenti dei danni.
L'Ass. Regionale Gazzolo, a fine settembre, si dichiarava convinta che questi passi avrebbero consentito di proseguire il confronto con il Governo per i successivi provvedimenti.
Dopo l’approvazione della Legge di Stabilità a metà ottobre, il sotto-segretario all’economia Paola De Micheli annunciava che le “nuove regole” sarebbero entrate in vigore entro “aprile 2016” ma nel frattempo cosa succede? Come possono resistere ancora tutti questi mesi i nostri cittadini?
Oggi, a distanza di più di un mese, le domande sorgono spontanee: “a che punto siamo?” “siamo sicuri che ci siano risorse in grado di dare copertura alle richieste di indennizzo?” “saranno sospesi i tributi a carico di coloro che risiedono nelle zone colpite dalla calamità?”.
Gli annunci sono sempre tanti. Le tempistiche sempre incerte. La burocrazia elefantiaca sempre un rallentatore. Le esigenze dei cittadini sempre poco soddisfatte.
Come più volte ribadito, la nostra dignità, la nostra tempra, il nostro senso civico e di comunità ci hanno spinto immediatamente a tentare di trovare soluzioni nello stato di emergenza, senza iniziare la caccia alle streghe alla ricerca dei “colpevoli”; ci siamo dati da fare per ricostruire ciò che l’alluvione aveva, in poche ore, spazzato via: il lavoro e le abitazioni di una vita.
E' evidente che occorre adottare misure concrete, come segnale di reale vicinanza ai piacentini e agli altri emiliani colpiti da questa emergenza.
Il primo passo è l’esenzione fiscale a favore degli abitanti di questi territori.
La fiscalità di vantaggio, unica misura autenticamente valida per sperare nella piena ripresa di questa terra.
E' inconcepibile che un governo possa anche solo pensare di andare a battere cassa, con la richiesta di tasse e tributi, a coloro che hanno perso le proprie case, spazzate via dalla furia dell'acqua, e le loro attività, come se le aziende, completamente travolte dall'alluvione, producesse ancora reddito.
C’è gente che sta usando i risparmi di una vita per poter ripartire, ci sono ditte che hanno avuto perdite per centinaia di migliaia di euro e ora a metà novembre devono versare l’acconto IVA?
Purtroppo, nemmeno le compagnie assicurative rispondono con la copertura dei danni, in casi di eventi calamitosi come questo, per non considerare che, in ogni caso, le persone hanno dovuto, immediatamente, sostenere spese ingenti per poter sgomberare i locali dall’acqua e dal fango, per renderli almeno accessibili.
Sia in Parlamento che a livello regionale non sono state accolte le sollecitazioni che arrivavano dalla Lega Nord nella direzione della no tax area ne tantomeno quelle di Fratelli d’Italia per l’istituzione della commissione d’inchiesta.
Pertanto, chiediamo, ancora una volta, a tutte le istituzioni ad ogni livello, di attivarsi concretamente almeno per alleggerire il peso fiscale per poter permettere ai piacentini di ripartire, come sempre impegnandoci in prima persona ed offrendo il nostro impegno per il raggiungimento dello scopo nell'esclusivo interesse dei nostri cittadini".