In questa puntata di Poetry Break è "ospite" eccezionale un grandissimo della storia mondiale, un insolito poeta, più noto per altre grandi opere donate all'umanità.
Stiamo parlando di William Shakespere, di cui non vale nemmeno la pena elencare le innumerevoli tragedie e commedie che da secoli ci accompagnano, dei grandi personaggi che ha saputo creare, da Amleto e Otello in poi.
Non tutti sanno però che il famoso "Bardo" nei momenti in cui non si dedicava alla sua attività di drammaturgo, si cimentava con successo anche nella poesia, Alla fine del 500, infatti, in un periodo in cui Londra era funestata da una grave pestilenza, scrisse più di cento sonetti, racchiusi in una raccolta, poi data alle stampe.
E' una raccolta un po' misteriosa, come del resto è misterioso il personaggio Shakespeare, che alcuni addirittura reputano mai esistito alla stregua di Omero, oppure favoleggiano fantomatiche identità. e' dedicata a un enigmatico Mr. H.W, che per alcuni potrebbe essere identificato con un nobile inglese con cui il drammaturgo potrebbe aver avuto una relazione. Potrebbe essere il bellissimo ragazzo a cui è dedicata la prima parte dei sonetti, la seconda è dedicata a un'altra misteriosa dark lady, la terza a un poeta rivale)
La poesia che ho scelto, il sonetto 116, è dedicato all'amore, e forse ispirato alla celebre lettera ai Corinzi di San Paolo sull'amore. E' un amore vivido e forte quello cantato da Shakespeare, immutabile, che non è soggetto ad alcun cambiamento. Una difesa strenua di questo sentimento, lontano dalla passione pura e semplice e che finisce con un affermazione particolare: che se tutto questo non dovesse essere vero "o non avrei mai scritto e nessun avrebbe mai amato."
Un Shakespeare dunque diverso, un Shakespeare in love, parafrasando un famoso film, ma sempre un genio, anche in questa arte che è la poesia.
Di seguito il sonetto, letto da Anna Rosa Zanelli, che, tra l'altro, nella sua carriera di attrice ha interpretato diverse volte ruoli in tragedie di Shakespeare, di recente Macbeth e vuole essere un omaggio anche a lei.
Sonetto 116
Non sia mai ch'io ponga impedimenti
all'unione di anime fedeli; Amore non è Amore
se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l'altro s'allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.
William Shakespeare
A questa poesia ho pensato di abbinare una canzone ispirata a quella che è forse la tragedia più popolare di Shakespeare, Romeo and Juliet, dei grandissimi Dire Straits. La voce calda di Mark Knofler e la sua magica chitarra accompagnano due protagonisti moderni nella tradizione del grande autore inglese.
Vi invito comunque a leggere altri sonetti del Bardo e di scoprire in lui una grande potenza espressiva e un grande romanticismo.
Un saluto a tutti e… vi aspetto alla prossima puntata!