No agli stand politici sulla fiera, la Lega contro il sindaco di Borgonovo

La Lega Nord contro il sindaco di Borgonovo Roberto Barbieri. Il Carroccio infatti aveva chiesto di poter allestire alla Fiera dell’Angelo prevista per il 5 e 6 aprile un banchetto informativo. Richiesta negata dal primo cittadino che in una nota motiva la propria decisione con l’assenza di elezioni politiche. Una spiegazione pretestuosa secondo il consigliere regionale leghista Matteo Rancan.

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IL COMUNICATO DI MATTEO RANCAN

«Il sindaco non può arbitrariamente impedire ai movimenti politici di essere presenti con un gazebo informativo alla Fiera dell’Angelo, il 5 e 6 aprile. Non è mai accaduto finora, né le norme lo prevedono, che si vieti la presenza dei partiti alla popolare Fiera». E’, in sintesi, il contenuto dell’esposto presentato al prefetto da Matteo Rancan, consigliere regionale della Lega Nord. «E tantomeno – continua Rancan – può essere come usata come giustificazione la mancanza di elezioni politiche nel 2015. Una spiegazione pretestuosa».

“Il Carroccio aveva presentato la richiesta al Comune di Borgonovo in congruo anticipo. Il 24 marzo, però, veniva comunicato alla Lega – in una nota a firma del sindaco Roberto Barbieri – che non si autorizzava alcuna domanda di occupazione di suolo pubblico, con banchetti o gazebo, da parte di partiti politici ‘dal momento che l’edizione 2015 non ricade in periodo interessato da consultazioni o propaganda elettorali’. E’ curioso – conclude Rancan – perché i partiti, secondo il sindaco, dovrebbero parlare ai cittadini solo quando ci sono le elezioni. Avrei voluto vedere se ci fosse stato qualche rappresentante del governo. Quel governo che è in televisione, sui media e anche alle Feste in modo permanente con comizi nei quali ci spiega quanto è felice questo Paese da che l’esecutivo è guidato da Renzi e dai suoi ministri portaborse”.

Rincara Franco Azzalin, vice segretario della sezione della Lega di Borgonovo: “Negare il gazebo alla Lega può essere legittimo e sta nell’autorità del sindaco poterlo fare. Noi critichiamo e non condividiamo la motivazione. Non ci sono consultazioni elettorali come non ci sono state in decine di casi negli anni passati. Sotto il nostro gazebo, durante la Fiera di Pasqua, abbiamo manifestato le nostre idee politiche per 20 anni. La sensazione, invece, è quella di rivalsa e di voler zittire chi non si è allineato alla attuale amministrazione. Rattrista, avvilisce e preoccupa una simile decisione. La decisione mi sembra sia più un segno di debolezza che di autorevole sicurezza”.