“Carlo Tassi, politico e avvocato del popolo”. Il figlio chiede riconoscimento

Visse con la camicia nera indosso, simbolo della voglia di abbattere i pregiudizi politici nonostante avesse idee scomode per quegli anni così difficili. Ma quel 4 agosto del 1994, il giorno dei suoi funerali in una basilica di Sant'Antonino gremita, ad applaudirlo c'erano anche tanti che lo combatterono dall'altra parte della barricata. Forse anche qualcuno di coloro che il Primo Maggio del 1975 lo aggredì a sprangate in via Verdi. "L'avvocato Carlo Tassi era un uomo del popolo, un avvocato che aiutava tutti, soprattutto i più bisognosi, che lottava per i suoi principi. Se ci fosse ancora oggi e se avesse avuto la possibilità di fare politica come faceva, l'Italia sarebbe certo un paese migliore, governato da più sani principi. L'Italia di oggi avrebbe bisogno di eroi positivi come lui". A dirlo è stato il figlio Marco Tassi, consigliere comunale del Pdl e "primo fan" del padre scomparso 20 anni fa all'età di 56 anni in seguito a un incidente stradale mentre tornava da Roma. Parlamentare per 4 legislature del Movimento Sociale Italiano (praticamente dal 1972 al 1994 con una interruzione nel 1976), figlio dell'ex presidente della Provincia Pietro, Carlo Tassi era stato anche consigliere comunale. E lì a Palazzo Mercanti si era guadagnato il rispetto di tutti i colleghi, compreso l'ex sindaco Felice Trabacchi, che non aveva certo le sue idee politiche. Era un brillantissimo oratore tanto che pure Giulio Andreotti lo ricordò in alcune sue pubblicazioni. Ma non solo: a Roma si battè per i diritti degli ultimi e contrastò numerosi provvedimenti. Contribuì a togliere il coperchio sugli scandali delle Carceri d'Oro di Nicolazzi e su quello dell'ex ministro Ferri, colui che introdusse il limite di velocità in autostrada a 110 all'ora, sorpreso a viaggiare in autostrada a 200 all'ora con la scorta. "Per lui semplicemente le regole andavano rispettate, a maggior ragione se si ricoprivano incarichi pubblici" ha detto il figlio Marco.

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"Aiutava tutti indipendentemente dal colore politico – ha proseguito commovendosi il figlio Marco – se riconosceva l'onestà delle persone che difendeva, andava fino in fondo senza chiedere nulla. E' nato con niente ed è morto con niente. Un uomo di specchiata onestà e trasparenza che credeva in Dio, nella Patria e nella famiglia". Quattro anni fa l'amministrazione comunale di Cortemaggiore dedicò una via alla memoria di Carlo Tassi, fatto che entusiasmò molto la famiglia. Oggi il figlio Marco, insieme alla madre Patrizia Bozzini, si chiede "se Piacenza sia finalmente matura per dedicare e omaggiare papà con un riconoscimento pubblico". Qualche anno fa la richiesta di intitolargli una via in città scatenò vibranti polemiche. Una santa messa si terrà il 30 luglio alle 10 in Sant'Antonino.