Dopo l’intervista rilasciata a Radio Sound dal sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi (che riprendeva le dichiarazioni fatte a Italia Oggi) sulla bozza di riforma della scuola da lui studiata, arrivano le reazioni anche dal mondo piacentino. Tra queste da segnalare quella del presidente della Provincia Massimo Trespidi, che di professione è anche insegnante, il quale pare allinearsi alla posizione dell’ex sindaco e lo invita a proseguire nei suoi obiettivi.
“La strada intrapresa dal sottosegretario è quella giusta e io lo sostengo da anni – ha spiegato Trespidi – Se il governo va nella direzione di valorizzare il merito nonché di promuovere e riconoscere la competenza professionale degli insegnanti e la loro passione educativi, credo siano ingredienti molto importanti. Mi ha fatto piacere constatare che Reggi la pensi come me. Credo importante anche che si vada nella direzione di avere un’idea della scuola moderna, innovativa dove gli avanzamenti di stipendio non sono calcolati sull’anzianità di servizio, bensì che tengono conto dei carchi di lavoro. La flessibilità contrattuale è fondamentale. Quando Reggi cita il confronto con i sindacati, penso che sia un vero banco di prova per i sindacati stessi che saranno chiamati a scegliere o posizioni di retroguardia oppure di avanguardia e modernità. Aggiungo che nella scuola italiana c’è già chi lavora in questa direzione. Ci sono tanti insegnanti che fanno un lavoro importante dal punto di vista didattico e organizzativo al di fuori degli orari di servizio, lavoro che non viene riconosciuto”. Trespidi ha poi fatto un passo successivo: “Credo sia importante proseguire sulla strada dell’autonomia scolastica che consenta all’interno delle scuole di avere un’autonomia vera e non fittizia come è quella che vige adesso. Per cui i dirigenti scolastici devono venire messi nelle condizioni di scegliere il personale docente. Vado anche oltre: bisognerebbe aprire la scuola alla possibilità di ricevere contributi anche da privati laddove le scuole siano riconosciute come scuole di eccellenza e di qualità. Sarebbe un passo importantissimo di innovazione”.