Torna alla ribalta la vicenda della candidatura nel CdA Iren di Barbara Zanardi che tante polemiche ha sollevato all’interno della maggioranza in Comune. Critiche rivolte al sindaco Paolo Dosi, accusato di aver deciso per conto suo senza consultare i compagni del partito e gli altri membri della maggioranza di Palazzo Mercanti. Lo stesso Dosi torna a rispondere: “Scelta fatta nel rispetto delle regole e delle competenze professionali”. Una lettera in cui torna a definire legittimo il suo operato: “Non vorrei infatti che si pensasse che il sindaco abbia affrontato con leggerezza, e senza la necessaria attenzione, un tema così delicato”.
“Dal tenore del confronto che si è sviluppato in questi giorni, temo che l’opinione pubblica possa maturare la convinzione che, per essere designati alla dirigenza di un ente partecipato, occorra necessariamente essere candidati da un partito politico”.
LA LETTERA INTEGRALE DEL SINDACO PAOLO DOSI
Non sono solito replicare ai rilievi critici nei miei confronti, ma nel caso delle considerazioni dell'on. Paola De Micheli in merito alle nomine in Iren mi sembra importante chiarire alcuni aspetti che esigono precisazioni. Non solo dal punto di vista tecnico, ma anche con riferimento alla mia persona. Non vorrei infatti che si pensasse che il sindaco abbia affrontato con leggerezza, e senza la necessaria attenzione, un tema così delicato.
L'esempio della nomina nel CdA di Iren dell'ex vicesindaco di Torino Tom Dealessandri, che l'on. De Micheli riporta per dimostrare la conferibilità dell'incarico anche alla figura di un consigliere provinciale, non mi sembra pertinente. Il testo dell’articolo 7.2 del decreto legislativo 39/2013, infatti, stabilisce che l'incompatibilità si realizza quando le sedi dell'ente pubblico nominante e dell'ente in cui si è nominati sono nella stessa regione. Come noto, Iren ha sede a Reggio Emilia, quindi la norma – per quanto il contenuto risulti discutibile o quantomeno bizzarro – nel caso specifico non si applica ai comuni di Torino e Genova, ma vale indubbiamente per i Comuni emiliani. Nel rispetto delle regole e della trasparenza amministrativa credo non si possa che prenderne atto, come peraltro ha ribadito sul “Sole 24 Ore” del 3 giugno scorso anche il prof. Stefano Pozzoli, in un articolo dal titolo emblematico: “Tutti incompatibili tranne i deputati”.
Mi preme inoltre chiarire un punto che ritengo particolarmente rilevante. Dal tenore del confronto che si è sviluppato in questi giorni, temo che l’opinione pubblica possa maturare la convinzione che, per essere designati alla dirigenza di un ente partecipato, occorra necessariamente essere candidati da un partito politico. Nel caso di Iren, al contrario, mi erano pervenute una decina di candidature, la maggior parte delle quali proposte da singoli cittadini. Le ho tenute tutte ugualmente in considerazione, valutandone competenze e qualità professionali. Se il solo criterio di selezione fosse il sostegno di un partito o l’appartenenza politica, a quale scopo emanare un bando pubblico? Penso che l’obiettivo di una reale meritocrazia, di cui il Partito Democratico si fa orgogliosamente e doverosamente portavoce, si consegua innanzitutto attraverso le scelte concrete, e non possa restare solo sulla carta.
I PIACENTINI PER DOSI: "IL SINDACO HA IL NOSTRO SOSTEGNO"
In questi giorni abbiamo assistito alla querelle riguardo alla nomina, da parte del Sindaco, della dott.ssa Barbara Zanardi. Il partito democratico, la deputata De Micheli, e poi Samuele Raggi e Rifondazione sono intervenuti o disapprovando la scelta che il Sindaco ha fatto oppure affermando che non c'è stata condivisione riguado a questa scelta. Anche la lista civica, che fa capo al Sindaco, ha espresso il nome di un candidato. Mai e poi mai ci siamo sentiti tenuti poco in considerazione oppure siamo critici rispetto alla scelta del Sindaco. Siamo davvero rammaricati di queste prese di posizione che non tengono presente un fattore, a nostro avviso, essenziale: la fiducia. Ognuno ha i propri compiti: consiglieri, partiti o liste civiche hanno il compito di indicare l'uno o l'altro candidato; sta al Sindaco poi decidere. A questo punto tutti quelli che lo sostengono sono tenuti a fare un passo indietro. Per noi questo è essenziale. Non si tratta, comunque di passare per degli "yes men", ma di rispettare chi è stato eletto dai cittadini di Piacenza, e, quindi, rispettare i cittadini stessi. Falsa tutte le regole, su determinate scelte, eleggere un Sindaco e poi imporgli l'una o l'altra cosa, come se la sua elezione non fosse mai avvenuta. E' un grave errore questo e speriamo che i nostri compagni di maggioranza lo capiscano. Pensiamo che sia molto più importante concentrarsi su altre cose come ad esempio le linee di mandato, che rappresentano il vero impegno, condiviso da tutti (Sindaco giunta e consiglieri) nei confronti dei cittadini e, a nostro avviso, anche il PSC, altro punto importantissimo che delinea la visione futura della nostra città. Per quanto riguarda la nostra candidatura, ora che i giochi sono fatti, possiamo anche permetterci, di svelare perchè abbiamo candidato Luca Martinelli per il CDA di Iren. Il dott. Martinelli è redattore della rivista Altreconomia ed è sempre stato in prima linea rispetto alla pubblicizzazione dell'acqua, e promotore del referendum stesso. Rappresentava quindi per noi una candidatura, passateci il termine, di rottura e soprattutto di possibile svolta. A dire il vero, può ancora svolgere questa funzione, nella misura in cui la candidata scelta può o meno tenere in considerazione i profili degli altri candidati, tra cui appunto il dott. Martinelli, e attraverso di lui, anche le posizioni che sono state espresse dal volere popolare con il referendum sull'acqua pubblica. Detto questo il Sindaco ha tutto il nostro sostegno per la scelta fatta. Scelta avvenuta di sicuro a ragion veduta, rispetto alle sue conoscenze della società in cui la dott.ssa Zanardi dovrà operare a nome del nostro Comune.
Giovanni Castagnetti, Capogruppo consigliare "Piacentini per Dosi"