Protesta sindaci: “Soffocare i Comuni significa togliere futuro al Paese”

C’era anche il sindaco di Piacenza Paolo Dosi, tra gli oltre mille primi cittadini scesi in piazza questa mattina a Milano, in occasione della mobilitazione generale degli amministratori locali organizzata da Anci per rivendicare, senza distinzioni di partito, la necessità di rivedere le norme che “stanno uccidendo – così si è espresso il presidente Graziano Delrio – il comparto dei Comuni”.

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“La manifestazione odierna – spiega Dosi – è stata l’occasione per chiedere univocamente al Governo di riconsiderare i tagli drastici e indiscriminati che mettono in grave difficoltà tutte le municipalità italiane, ponendo seriamente a rischio la continuità e la qualità di servizi essenziali per i cittadini. Rivendicare, insieme ai colleghi provenienti da ogni parte del Paese, la necessità di soluzioni condivise su questioni urgenti come l’Imu, il necessario allentamento dei vincoli dettati dal Patto di stabilità e dalla spending review, significa difendere funzioni irrinunciabili che i Comuni svolgono sul territorio. Vuol dire – prosegue il sindaco – restituire agli enti locali la possibilità di investire, di pagare regolarmente i fornitori, di garantire una risposta ai bisogni fondamentali delle nostre comunità”.

L’Anci – una cui delegazione ha incontrato, stamani, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda – ha annunciato che il 29 novembre prossimo il proprio Ufficio di Presidenza si riunirà per decidere tempi e modalità di una protesta eclatante, che prevede, se non ci sarà un’inversione di rotta da parte del Governo, le dimissioni in massa dei sindaci. “In concomitanza con il dibattito in corso sulla legge di stabilità – commenta a questo proposito Dosi – chiediamo con urgenza che vengano riviste le politiche sinora adottate nei confronti delle Amministrazioni comunali: siamo consapevoli in prima persona che occorrono sacrifici da parte delle istituzioni e della politica per superare la crisi, ma togliere ossigeno alle realtà che, tutte le altre, possono incentivare la produttività, l’economia, la vitalità dei territori, significa impedire al Paese di riprendere il proprio cammino e progettare il futuro”.