Il 17 novembre 1939 gli studenti cecoslovacchi furono vittima di un eccidio nazista che aveva l’intento di reprimere le mobilitazioni contro la guerra. Sempre il 17 Novembre 1973 l’occupazione del Politecnico di Atene venne sgomberata dai carri armati dei Colonnelli. Nel 1989, sempre i carri armati furono lo strumento di repressione per gli studenti cecoslovacchi. Era ancora il 17 Novembre. Ecco perché questa è diventata una data simbolica in cui tutti gli studenti del mondo rivendicano i loro diritti che governo e riforme, a loro parere, stanno calpestando. Il coordinamento nazionale dell’Unione Degli Studenti ha così lanciato questa giornata come mobilitazione studentesca nazionale. Nello specifico gli studenti piacentini e italiani in generale protestano contro il progressivo caro libri a cui i genitori devono fare fronte con sempre maggiore difficoltà. “I libri di 15 studenti equivalgono allo stipendio di 18 operai”, questo l slogan che campeggia su uno striscione alle spalle dei manifestanti. Gli studenti si sono poi seduti sul suolo di Piazza Cavalli e hanno dato vita ad una sorta di forum per confrontarsi e sollevare i vari problemi che ogni giorno vivono sulla loro pelle. Massiccia presenza di forze dell’ordine dopo gli scontri di questa mattina in alcuni capoluoghi d’Italia, ma nessun disordine o tafferuglio.