Legacoop e Concooperative contro la manovra del governo

“Superficiale ed inqualificabile: non ci sono altre parole per giudicare l’annunciato provvedimento da parte del governo teso a colpire il regime fiscale della cooperazione”. E’ il commento dei due presidenti delle centrali cooperative di Piacenza, Maurizio Molinelli (Legacoop) e Francesco Milza (Confcooperative) di fronte alla misura contenuta nella manovra economica messa a punto nella riunione di Arcore.

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“Con esso si snaturerebbe non solo un principio costituzionale, ma si punirebbe una forma di impresa solidaristica che nel corso della crisi ha continuato, anche in provincia di Piacenza, ad investire, a difendere il lavoro, il reddito dei soci ed il potere d’acquisto delle famiglie. Quelli che vengono spacciati come vantaggi fiscali per le cooperative in realtà sono il riconoscimento del loro ruolo sociale, della loro natura di imprese che hanno precisi vincoli di mutualità nei confronti dei soci e sono obbligate a reinvestire gli utili, e a conferire tutto il patrimonio accumulato allo Stato, in caso di cessazione dell’attività”.

“A Piacenza il movimento delle imprese aderenti a Legacoop e Confcooperative – proseguono i presidenti – rappresenta una fetta imponente dell’economia locale, con circa 180 aziende, un fatturato da 700 milioni e ben 6300 addetti: in questi anni di crisi il nostro comparto è stato l’unico ad aumentare i fatturati, salvaguardando l’occupazione. Anche per questo risulta ancora più incomprensibile e ideologico l’attacco del governo”.

“Se le cooperative verranno messe sullo stesso piano delle società di capitali – viene fatto notare – sarà la vittoria di chi vuole l’omologazione dei soggetti che operano sul mercato, con buona pace del pluralismo economico”.

“Da un lato si tenta di far cassa supponendo – concludono Molinelli e Milza – prelievi quantitativi non corrispondenti alla realtà e dall’altra, accostando la cooperazione alle società di comodo, si manda un messaggio al paese eticamente inaccettabile e vergognoso. La cooperazione è disponibile, come sempre, a continuare a far la propria parte per il risanamento dei conti pubblici, ma non ci sta ad essere punita e messa in un angolo”.