Il destino della Pertite in mano ai cittadini

Il destino della Pertite in mano ai cittadini

Radio Sound

La conferma di una discarica nell’area Pertite di questi giorni getta una luce ancor più tetra sulla partita che si sta giocando su quell’area. Servitori dello Stato che vengono inquisiti per aver bistrattato un bene pubblico. Sindaci, Assessori, Parlamentari e Ministri, che trattano un’area collettiva come se fosse proprietà in esclusiva a qualcuno, dimenticando che invece appartiene a noi cittadini ed agiscono senza avere la minima intenzione di darcene conto, nonostante siamo noi a pagargli i loro dignitosissimi stipendi. Del resto questa classe politica non ha mai pensato, e mai ci penserà, di darsi un regolamento, una sorta di deontologia al pari di altri ordini professionali. Si parla di un esercito di persone che in larga parte è priva di curriculum seri e la cui maggioranza non ha titoli comprovanti le proprie capacità. Non parliamo solo di quelli scolastici (il grosso non possiede neanche la laurea, compresi due recenti ex presidenti del Consiglio), ma, soprattutto, di quelli esperienziali che dovrebbero testimoniarne le attitudini in un qualche specifico settore (anche qui la maggior parte nella loro vita non ha mai fatto altro che politica). E come se un’azienda assumesse ai propri vertici persone non qualificate, ed è’ cosa nota, soprattutto dai giovani, che le aziende richiedano curriculum vitae stratosferici e preferiscano candidati con esperienza sul campo di almeno un tot di anni. Figuriamoci nella scelta dei propri dirigenti, dove infatti, utilizzano i cacciatori di teste. Ed è questo che l’Italia ha fatto, come di recente denunciato sulle pagine di Famiglia Cristiana allargando l’accusa all’intera classe dirigenziale del paese definendola “inadeguata”. Sono a tutti gli effetti una classe autoreferenziale che se ne infischia di rispettare le regole basilari del rapporto tra Stato e cittadino, tra politica e cittadinanza.

L’amministrazione comunale piacentina (e non solo) sulle aree militari ed in particolare sulla questione Pertite, sta dando conferma di tutto ciò. Lo si è visto al momento di creare il tavolo di discussione che avrebbe dovuto radunare le parti coinvolte, e ci è apparso chiaro anche in una recente lettera del Sindaco Reggi. Per ciò che concerne il tavolo lo si sarebbe dovuto approntare in maniera tale da far emergere ed ascoltare più voci possibili, per poi fornire la soluzione migliore per tutti. Ed invece i comitati ed i movimenti cittadini (ma anche i sindacati) che da anni lavorano sulla questione non hanno avuto il biglietto d’ingresso per partecipare allo spettacolo. Ed un recente comunicato stampa diramato così si sintetizzava su di un incontro: “la proposta del Comune di Piacenza sembra aver trovato l’equilibrio necessario per raccogliere il massimo consenso istituzionale, per saldare la visione politica del centrodestra e del centrosinistra”. Come se la principale priorità del problema sia trovare un accordo tra i politici, che – ad eccezione di rarissimi casi ed a pensar bene – oramai non rappresentano altro che se stessi od i propri partiti. Il Sindaco, nei fatti, ha deciso di lasciar fuori un comitato Pertite che conta oramai 12.000 sostenitori. Noi del Movimento 5 Stelle in Emilia, senza peccare d’immodestia, rappresentiamo un movimento politico che si pone dietro solo il Pdl, Pd e Lega e risulta in costante crescita, in particolare, a Piacenza. Finora abbiamo affiancato i comitati cittadini in maniera discreta senza sventolare bandiere, cercando di dare un apporto fattuale e privo di etichette, anche perché noi NON siamo e non agiamo come un partito. Adesso che abbiamo appurato l’assoluta intenzione dell’amministrazione comunale di evitare un percorso partecipativo, metteremo in campo tutte le nostre forze – consiglieri regionali in primis – e le nostre idee per ottenere una modifica alla rotta impostata. Faremo tutto ciò che è in nostro potere affinché il Sindaco faccia sedere al tavolo tutte le parti interessate sulla questione parco della Pertite.

Circa invece la risposta del Sindaco alla lettera di Fabiola – la ragazzina che gli scriveva circa la “favola” del parco della Pertite, emerge la vera scala di priorità del suo mandato e il modo di fare politica oggi in Italia. L’approccio e l’azione di Reggi, al di là di alcuni meriti che siamo pronti a riconoscergli, mostra la distanza tra la sua amministrazione ed il cittadino comune. Nella lettera – già ampiamente criticata da altri in alcuni punti – si parla della necessità di una visone allargata, di crescita economica ed opportunità professionali per i piacentini; si tratta l’area della Pertite come appartenesse a questo o a quell’altro ente.

Siamo davvero alla frutta! Non si vuol capire che le persone non sono stupide e che sono parole che sviano solo dalla vera questione: la città appartiene ai cittadini, ed è a questi che l’amministrazione deve rivolgersi, soprattutto quando ne hanno espressamente ribadito il diritto. La volontà è chiara. Si vuole un tessuto urbano con dei veri polmoni di verde. Alla Pertite non si vuole che s’impiantino nuovi stabilimenti militari (per poi farne cosa se le assunzioni sono ferme per esuberi e si sta mandando in pre-pensionamento i ministeriali della difesa). Ci sono già proposte fattibili per farne un parco per i bambini, con la realizzazione di asili nido e campi estivi, vista anche l’incredibile situazione in cui versa la scuola dell’infanzia (288 bambini fuori) e le difficoltà per i genitori a lavoro di tenere i propri figli.

Resta comunque il fatto che la nostra città – al di là della fantomatiche cifre dichiarate – non rispetta le indicazioni comunitarie nel rapporto tra abitanti e verde cittadino. Questo vuol dire che i cittadini a Piacenza sono privati di un diritto fondamentale che va ad incidere sulla qualità e sulle aspettative di vita di ciascuno.

Noi del Movimento5 Stelle già in altre città abbiamo messo in pratica una politica fatta dai cittadini, in cui i cittadini stessi sono chiamati a scegliere sulle questioni. Noi vogliamo che ci siano tante Fabiola che propongano e che attivamente siano coinvolte. Non è un sogno, non è una favola, anche se è da sogni e da favole che sono state create delle realtà. Vi invitiamo a Bologna e a Reggio Emilia per averne un chiaro esempio. Quindi ci rivolgiamo al Sindaco Reggi: aggiungi un posto a tavola, che ci sarà qualche amico in più!