Un’app per accelerare l’intervento in caso di arresto cardiaco, nasce DAE RespondER

Arriva dal modello piacentino la nuova app DAE RespondER, presentata nei giorni scorsi dalla Regione Emilia Romagna. Si tratta di un sistema di “allertamento” delle persone, che include anche la localizzazione dei defibrillatori semiautomatici disponibili sul territorio. Il tutto mediante un’applicazione gratuita, multifunzionale, che permette anche di collaborare al censimento degli strumenti salvavita, segnalando eventuali correzioni e rilevando nuovi DAE non presenti. La nuova tecnologia informatica, completamente integrata con le tre Centrali Operative 118 della Regione (Emilia Ovest, Emilia Est e Romagna), è stata sviluppata con un obiettivo preciso: contribuire a ridurre i tempi di intervento sui codici blu, ovvero casi presunti di arresto cardiocircolatorio, che si verificano sul territorio dell’Emilia-Romagna.

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Alla presentazione che si è tenuta alla sede del 118 di via Anguissola erano presenti Luca Baldino, direttore generale Ausl Piacenza, Mirella Gubbelini, direttore assistenziale Ausl Piacenza, Enrica Rossi, direttore Emergenza urgenza 118 Piacenza, Stefano Nani, coordinatore Emergenza urgenza 118 Piacenza, Daniela Ascheri, presidente Progetto Vita Piacenza.

Ogni anno, in Emilia-Romagna, una persona su mille ha un arresto cardiocircolatorio. Un intervento tempestivo, con le prime manovre di rianimazione e l’impiego dei defibrillatori semiautomatici esterni, può rivelarsi decisivo: defibrillare entro 3-5 minuti dall’inizio dell’arresto può consentire, infatti, la sopravvivenza del paziente nel 50-70% dei casi.

Ed è il motivo per cui la Regione punta a sostenere sempre più iniziative che incentivano la “defibrillazione precoce territoriale” da parte dei cittadini, con un utilizzo rapido e diffuso dei defibrillatori semiautomatici. Nasce così un progetto specifico, realizzato dal Sistema 118 e finanziato dalla Regione con uno stanziamento di 127mila euro, cui se ne aggiungono altri 30mila dalla Fondazione del Monte. Progetto che si basa sull’utilizzo di una App: DAE RespondER.

“Nel panorama nazionale, questa è la prima App integrata con il Sistema 118 attivo a livello regionale- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Siamo quindi molto orgogliosi perché è uno strumento salvavita in più, che non sostituisce il 118 ma entra a tutti gli effetti nella catena del soccorso e consente di velocizzarlo. Naturalmente, oltre all’intervento umano, è necessaria la strumentazione: per questo ringrazio i proprietari di defibrillatori semiautomatici che hanno già messo o metteranno a disposizione le proprie attrezzature. Voglio anche ricordare – conclude l’assessore – che come Regione abbiamo stanziato 100mila euro per dotare gli impianti sportivi di defibrillatori: investire sulla sicurezza per noi è un dovere, soprattutto quando si tratta di salvare delle vite”.

Il progetto e la App
Un sistema di “allertamento” delle persone, che include anche la localizzazione dei defibrillatori semiautomatici disponibili sul territorio. Il tutto mediante una App gratuita: DAE RespondER. In concreto, l’applicazione consente a chiunque sia registrato (DAE First Responder) di essere allertato, nel caso in cui la Centrale Operativa 118 identifichi un sospetto arresto cardiaco nell’area per cui l’utente ha dato la disponibilità a intervenire. Consente inoltre di localizzare il DAE più vicino, per poterlo recuperare e portarlo dove si trova la persona colpita. Si tratta di una App “multifunzione”: permette infatti di collaborare al censimento dei defibrillatori sul territorio, segnalando eventuali correzioni e rilevando nuovi DAE non presenti. Infine, sempre mediante la App, è possibile effettuare una chiamata di emergenza al 118 inviando automaticamente le coordinate per una localizzazione più rapida. L’App – strumento informatico completamente integrato con le tre Centrali Operative 118 della Regione (Emilia Ovest, Emilia Est e Romagna) – è stata sviluppata dunque con un obiettivo preciso: contribuire a ridurre i tempi di intervento sui codici blu, ovvero casi presunti di arresto cardiocircolatorio, che si verificano sul territorio dell’Emilia-Romagna.

Come funziona
Una persona è colta da malore, i presenti chiamano il 118. Sugli smartphone dei DAE First Responder registrati nel sistema arriva una notifica, con cui si avvisa che la Centrale Operativa 118 ha registrato un probabile arresto cardiocircolatorio nelle loro vicinanze. I DAE First Responder aprono la App e visualizzano le informazioni di base, quali la propria distanza dall’evento e dal defibrillatore. Per confermare alla Centrale Operativa 118 la propria disponibilità a intervenire, basta premere sul display “Posso intervenire” senza eseguire alcuna chiamata. Il sistema accetta la disponibilità e guida il DAE First Responder al recupero del DAE nelle vicinanze per portarlo sul luogo dell’evento; nel frattempo la Centrale Operativa 118 può seguire sul proprio cartografico il DAE First Responder in avvicinamento. Arrivato sul posto con il defibrillatore, il DAE First Responder – in contatto telefonico con l’operatore del 118 – eseguirà le operazioni di soccorso. Attualmente sono registrati alla App oltre 300 DAE First Responder sparsi in tutto il territorio emiliano-romagnolo.

Il registro regionale dei defibrillatori semiautomatici esterni
La Regione Emilia-Romagna ha predisposto un portale unico per il censimento e la localizzazione dei DAE presenti sui territori provinciali. Tutti i soggetti pubblici o privati che posseggono o dispongono di un defibrillatore, hanno l’obbligo di comunicarlo alle Centrali Operative 118 di riferimento. Attualmente, sono registrati più di 1500 DAE; a regime, si dovrebbe superare quota 2000.