Sparò in un bar affollato a Roveleto di Cadeo, 21enne condannato a quattro anni e due mesi di reclusione

Sparò in un bar affollato di clienti. Condannato a quattro anni e due mesi di reclusione Tommaso Falchi, un ragazzo di soli 20 anni all’epoca dei fatti, risalenti al 4 gennaio scorso. Oltre alla detenzione anche una sanzione da 3mila euro e l’interdizione dai pubblici uffici. La sentenza è stata emessa dal gup Adele Savastano.

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Il giovane residente nella zona di Carpaneto insieme alla fidanzata di 19 anni, si trovava a Cadeo in compagnia di tre amici. Improvvisamente, sotto l’effetto della cocaina, aveva estratto una pistola ed esploso tre colpi, due in aria mentre l’ultimo contro il dehor di un locale. Il proiettile, dopo aver trapassato il gazebo e la saracinesca era andato a conficcarsi nella copertura di legno di un termosifone, all’interno di una stanza dove erano seduti 16 clienti. Dopo il gesto sconsiderato il 20enne e gli amici erano entrati nello stesso bar, come se nulla fosse. Solo dopo oltre un’ora il titolare aveva chiamato i carabinieri ma i responsabili si erano già allontanati. Visionando le telecamere e recuperando informazioni sommarie i militari avevano capito che il gesto era stato compiuto dai quattro amici e su di loro si sono concentrati gli accertamenti basati anche su perquisizioni domiciliari. Proprio nella casa del 20enne le forze dell’ordine avevano trovato le munizioni di una pistola, carte di credito risultate rubate e alcuni attrezzi da lavoro risultati sottratti all’azienda dove il giovane era impiegato. In seguito a questi ritrovamenti i carabinieri avevani denunciato il ragazzo con le accuse di detenzione abusiva di arma da fuoco, appropriazione indebita e ricettazione.

La vicenda sembrava finita qui, con il 20enne in attesa di processo, quando invece i carabinieri di Carpaneto avevano ricevuto in caserma la visita della fidanzata del ragazzo. La 19enne si era presentata agitata e sconvolta spiegando di non poterne più dell’inferno che il compagno le stava facendo vivere. Maltrattamenti e violenze di ogni genere, anche di inaudita gravità: costretta ad avere rapporti sessuali anche quando non voleva, picchiata con bastoni e calci, minacce continue per lei e la sua famiglia. Fino all’apice: una sera i due si trovavano all’interno di una pizzeria quando, davanti a tutti i clienti, il ragazzo aveva estratto la pistola e l’aveva puntata alle tempie della fidanzata, poi aveva premuto il grilletto ben sapendo che l’arma era scarica. Il giorno dopo, invece, nel corso di una lite, il 20enne aveva di nuovo estratto la pistola ma quella volta aveva sparato, ad altezza d’uomo, a pochi centimetri dall’orecchio della ragazza terrorizzata. La ragazza si è costituita parte civile e a lei è stata riconosciuta una provvisionale di 5mila euro.