Prima della pausa estiva, una prova aperta: mercoledì 14 giugno alle ore 18 al Teatro Gioia
Prosegue anche nel 2017 a Piacenza l’esperienza di residenza artistica presso Teatro Gioco Vita della compagnia Diurni e Notturni, formata da utenti del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Azienda Usl di Piacenza. È in corso al Teatro Gioia un percorso laboratoriale che è stato avviato in febbraio e proseguirà fino al 14 giugno, per riprendere tra settembre e ottobre. Il progetto è curato da Nicola Cavallari con la collaborazione artistica di Michele Cafaggi e proseguendo l’esperienza dello scorso anno si concentrerà sul lavoro corporeo e sulla privazione della parola, attingendo dal repertorio della clownerie, della giocoleria e dell’acrobatica. Una decisione concordata con l’equipe medica e terapeutica del Dipartimento di Salute Mentale alla luce degli ottimi risultati artistici e terapeutici ottenuti nel 2016. I pazienti-attori approfondiranno le tecniche già praticate e si cimenteranno in nuove abilità di stampo circense. Come ogni anno, obiettivo del laboratorio è la realizzazione di una nuova produzione: si tratta di “TSO – Trattoria senza oste”, che debutterà ufficialmente nel periodo autunnale.
Una novità importante è rappresentata dalla partecipazione al progetto degli studenti della classe 4 scenografia del Liceo artistico “Cassinari” di Piacenza i quali, come esperienza di alternanza scuola/lavoro, seguono l’iter produttivo e collaborano, per le competenze del loro indirizzo di studi, alla progettazione delle scenografie e dei costumi, alle attività di comunicazione e promozione dell’evento, guidati dal professor Mario Righi.
Accanto a Nicola Cavallari e a Michele Cafaggi, che cura la parte di perfezionamento delle discipline circensi, collaborano al progetto Debora Migliavacca Bossi (supervisione drammaturgica e assistente alla regia), Alessandro Gelmini (luci e fonica), Davide Giacobbi (macchinista), Sergio Bernasani (scene), Tania Fedeli (costumi), Simona Rossi (stampa e comunicazione), Matteo Maria Maj (grafica), Emma-Chiara Perotti (promozione pubblico).
In scena Rino Bertoni, Andrea Boselli, Maria Teresa Dadomo, Pierangelo Ferrari, Massimo Maffi, Emilia Maggi, Luca Mezzadri, Elena Piastra, Ivo Pizzoni, Daria Reggiani, Graziano Regondi, Ferdinando Scaglia, Michael Tampanella, con l’amichevole partecipazione di Simone Schiavi. Seguono il progetto gli operatori Vita Bagnulo, Giuliana Cortini, Annalaura Guacci, Marco Martinelli, Monica Romanini, Teresa Tedesco, Paola Tosetti.
Collaborano all’allestimento gli studenti della classe 4 scenografia del Liceo Artistico “Cassinari” di Piacenza nell’ambito del progetto alternanza scuola/lavoro curato dal professor Mario Righi che per un breve periodo è stato sostituito dal professore Cristian Arbasi: Alice Cigolini, Giulia Rebecchi, Cristina Preda, Beatrice Dordoni per i costumi; Luigi Papillo, Eleonora Gheduzzi, Erilù Ghidotti, Francesca Fornario per le scene; Federica Cruciani, Alessandro Beltramini, Julia Gabriela Ciubanu, Pierantonio Ferdinando Maria Bonini per la stampa/comunicazione; Gloria Barilaro, Giulia Riva, Beatrice Capra, Maria Gazzola per foto, video e documentazione.
Il percorso di Teatro Gioco Vita con i Diurni e Notturni, associazione presieduta dallo psichiatra Giovanni Smerieri, con Filippo Battini alla segreteria, è inserito nel programma “Informazione Teatrale” che l’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita promuove con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano. «L’evoluzione del lavoro rispetto all’anno scorso – spiega il regista Nicola Cavallari che coordina il progetto artistico – sarà sulla complessità drammaturgica dello spettacolo: maggiore spazio sarà dato alle relazioni tra i personaggi e alla storia vissuta e giocata sul palcoscenico. Se nel 2016 il lavoro era ambientato in un circo (la produzione era “Psico-Tsirk” del Gran Circo Nazionale di Kirghizistan), nel 2017 lo spettacolo sarà ambientato e abitato all’interno di un ristorante, o meglio di una trattoria». Di qui il titolo “TSO – trattoria senza oste” che parafrasa e allo stesso tempo esprime la volontà di esorcizzare l’acronimo che sta per trattamento sanitario obbligatorio: questo sia per ironizzare sulla condizione dei pazienti-attori, considerando l’ironia come arma infallibile per superare la malattia mentale e per sensibilizzare, divertendo, il pubblico.
Lo spettacolo ci conduce in una buffa osteria dalla quale, misteriosamente, è scomparso l’oste e dove singolari e improbabili camerieri ingaggiano una serie di comiche gag, esprimendosi esclusivamente con il linguaggio gestuale.
Una prima prova generale aperta di “TSO – trattoria senza oste” è prevista mercoledì 14 giugno alle ore 18 al Teatro Gioia di Piacenza.
Quindi il lavoro riprenderà tra settembre e ottobre in vista del debutto.