Arriva a al volante della propria auto, senza autista o scorta, all’agriturismo Boschi Celati di Fossadello di Caorso, accolto da un vero bagno di folla tra foto ricordo e autografi. Maurizio Landini, segretario nazionale della Cgil, è stato ospite oggi, domenica 24 settembre, della festa dello SPI, sindacato dei pensionati. Proprio sulle pensioni la Cgil sta portando avanti una battaglia contro il governo Gentiloni: “Il problema oggi è arrivarci alla pensione, in un Paese dove l’età pensionabile è la più alta d’Europa. In questi anni c’è stato un arretramento dei diritti senza precedenti, ci hanno raccontato che togliere i diritti ai privilegiati che ne godono avrebbe permesso ad altri di ottenerli: il dato vero, invece, è che tutti, oggi, stanno perdendo i propri diritti e le condizioni di vita stanno peggiorando sia per coloro che in pensione non ci arrivano sia per quelli che percepiscono pensioni molto basse”.
“Tra il governo Renzi e il governo Gentiloni non c’è quella grossa differenza sul piano delle politiche. Noi stiamo chiedendo che l’età pensionabile non venga alzata, che si apra alla flessibilità d’uscita, tutti aspetti che nei provvedimenti dell’attuale governo non vengono presi in considerazione. E’ stato dimostrato che con il jobs act è solo aumentata la precarietà, mentre alle aziende costa meno licenziare piuttosto che ricorrere agli ammortizzatori sociali. Detto questo, noi giudicheremo il governo in base a quello che farà con la legge di stabilità, se non ci saranno le risposte adeguate la Cgil dovrà mettere in campo azioni di lotta e mobilitazioni. Il lavoro è dignità, ma in questi anni è stato privato del suo valore. Oggi il lavoro non c’è, e quando c’è precario: in ogni caso, pur lavorando si è poveri. Questo significa che c’è qualcosa che non va”.
Landini ha poi presentato il suo libro “I miei primo maggio”, volume rivolto ai bambini e nel quale spiega ai più piccoli il valore di questa festa: “Un libro che dovrebbero leggere anche i genitori perché in molti casi anche gli adulti non sanno fino in fondo come gira il mondo. Costruire un rapporto con la scuola è decisivo perché è importante che si costruisca una cultura dei diritti e del lavoro”.