E’ stato trovato anche dell’amianto nei rifiuti nella discarica rinvenuta a Castell’Arquato, nella zona di Vicolo Marchese. Lo scempio ambientale è stato scoperto dalle forze dell’ordine a seguito delle indagini della Guardia di Finanza sullo smaltimento dei rifiuti provenienti dalla demolizione dell’ospedale di Fiorenzuola d’Arda. Un’area vastissima, che tocca l’estensione di 1,7 ettari e che conterrebbe almeno 70 metri cubi di rifiuti pericolosi su 17 mila metri cubi di rifiuti generici. Questo il quadro inquietante emerso nella mattinata del 24 luglio negli uffici della Procura della Repubblica.
Il terreno è diventato oggetto di sequestro ai fini di confisca. Sono stati sequestrati anche i 3 camion che hanno trasportato il materiale incriminato. Sarebbero due le ditte coinvolte. Oltre a quella che ha preso in appalto lo smaltimento dei rifiuti dell’ospedale di Fiorenzuola, che ha trattato per lo più rifiuti speciali non pericolosi, si segnala anche la presenza di un’azienda di Lugagnano, che ha trattato per lo più rifiuti speciali pericolosi. La discarica è stata creata su un’area sottoposta a vincolo ambientale e, secondo la consulenza tecnica di cui si sono avvalse la Procura e la Guardia di Finanza, esiste almeno dal 2012. Per la bonifica dell’area è stato stimato un costo di 320mila euro e, al momento, è stata verificata la disponibilità verbale da parte degli indagati a farsi carico di questa spesa. Questo punto però andrà successivamente confermato; nel caso ciò non avvenga a farsene carico sarà il comune di Castell’Arquato. Sono otto gli indagati tra proprietari del terreno, proprietari delle ditte di trasporto ed autisti.
Le parole del Procuratore della Repubblica Salvatore Cappelleri