Da Piacenza alla Nasa, per studiare il fenomeno degli asteroidi. E’ l’avventura del giovane Fabio Ferrari, ingegnere aerospaziale di 29 anni, attualmente ricercatore al Politecnico di Milano dove si è laureato. Fabio tra un mese partirà per gli Stati Uniti per lavorare con la Nasa. Un progetto ambizioso, finanziato dall’Unione Europea, che lo vedrà impegnato in uno studio dei corpi celesti minori come comete e asteroidi.
“Sono corpi celesti molto importanti dal punto di vista scientifico ma anche dal punto di vista sociale. Pensiamo ciò che rapprensenta il costante pericolo di un impatto con la sfera terrestre, è accaduto milioni di anni fa ma anche recentemente, causando timori e disagi. Ma gli asteroidi rappresentano anche una risorsa per la ricerca aerospaziale e per le esplorazioni: possono essere davvero la chiave per estendere l’orizzonte dell’esplorazione umana oltre la luna, verso Marte e verso il futuro. Un’opportunità che è stata resa possibile grazie all’Unione Europea che ha indetto il premio “Marie Skłodowska Curie” proprio per supportare i giovani ricercatori”.
Come è avvenuto questo contatto con la Nasa?
“Il mondo della ricerca spaziale è in realtà molto piccolo. Dopo la laurea, dopo il dottorato, sono entrato in questo mondo dove di fatto ci si conosce un po’ tutti. Da anni collaboro con agenzie spaziali e con i principali protagonisti del settore. Una grande soddisfazione perché la Nasa è il punto di riferimento, è il sogno di chiunque decida di impegnarsi in questo ramo scientifico. Una soddisfazione personale e anche professionale, non vedo l’ora di mettermi in gioco e iniziare questo progetto che durerà un anno”.
Ebbene, Fabio Ferrari è figlio di una dipendente dell’Inps e non a caso questa mattina ha portato la sua testimonianza nel corso di un seminario interno all’istituto. L’Inps, infatti, finanzia la formazione dei figli dei propri dipendenti e lo stesso Fabio ha goduto a suo tempo di una borsa di studio. Un incentivo che ha permesso a un piacentino di approdare alla Nasa, dunque. In questo modo l’Inps sostiene il talento dei giovani. Nel dettaglio è entrato il direttore Franco Artese.
“Fabio è figlio di una nostra dipendente e questa mattina abbiamo voluto festeggiarlo. Ma soprattutto è testimonial di ciò che fa l’istituto e delle opportunità che mette in campo per i propri lavoratori – spiega Artese – il nostro istituto sostiene la formazione dei figli dei dipendenti pubblici. Nel 2017 abbiamo erogato a studenti universitari 5150 borse di studio, ciascuna del valore di 2mila euro, e a Piacenza gli studenti che ne hanno beneficiato sono stati 12. Senza contare le borse di studio per i corsi di specializzazione post laurea che sono state 300 per mille euro ciascuna. L’Inps, poi, finanzia anche la formazione per le scuole superiori ed elementari attraverso il progetto “Itaca” che prevede il finanziamento di soggiorni all’estero: nel 2017 ne hanno goduto 580 giovani, tra orfani e figli di dipendenti pubblici. Finanziamo anche corsi di lingua all’estero, nel 2017 ne hanno beneficiato 1070 studenti. Ma non finisce qui dal momento che l’Inps prevede sostegno economico anche per il pagamento della retta dei collegi universitari, che per i meno abbienti arriva fino al 95%: nel 2017 sono stati 655 i ragazzi che hanno beneficiato di questo contributo. Questo da l’idea del sostegno da parte dell’Inps alla formazione: parliamo sempre di figli di dipendenti pubblici perchè i lavoratori sono soggetti a una trattenuta sullo stipendio che serve proprio a questi finanziamenti”.
“Quest’anno si aggiunge un progetto nuovo, che si chiama “Archimede”. Prevede 80 borse di studio per master universitari di primo e secondo livello, senza contare uno stanziamento di 10mila euro per l’avvio di impresa. Spesso l’Inps viene associato ai cittadini pensionati, ebbene vogliamo dimostrare che il nostro istituto si rivolge anche alle giovani generazioni”.
E proprio per presentare queste nuove offerte e opportunità per i propri dipendenti, questa mattina alla sede Inps di Piazza Cavalli è stata organizzata una videoconferenza in collegamento con le direzioni dell’istituto di tutta la regione. Conferenza alla quale ha partecipato anche la moglie di Fabio Ferrari, Elisabetta Notarnicola, Associate Professor of Practice CERGAS, SDA Bocconi School of Management. Anche lei ha portato un importante contributo ma su un tema ben diverso. Con lei infatti si è parlato dei principali fenomeni in grado di modificare i sistemi pubblici.
“Si tratta di una ricerca che abbiamo condotto nel 2017 insieme all’azienda Kpmg Italia. Inps, già da alcuni anni, sta lavorando per modificare il modello dei servizi, è uno degli obiettivi più sentiti: la ricerca si è posta proprio l’obiettivo di indagare i trend e i fenomeni che nel prossimo futuro modificheranno i sistemi pubblici in Europa e in Italia”.