Arrestato il sindacalista dei Si Cobas Aldo Milani, precursore delle proteste Ikea

Nel corso di una trattativa sindacale è stato arrestato il coordinatore nazionale dei Si Cobas, Aldo Milani. I fatti sono avvenuti ieri pomeriggio, giovedì 26 gennaio, a Modena. Aldo Milani è noto a Piacenza per aver guidato le prime “rivolte” all’interno del settore della logistica di Piacenza, contro Ikea in primis.

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In seguito alle numerose manifestazioni Milani ha ricevette il 13 marzo 2013 un foglio di via emesso dalla questura di Piacenza mirato a vietargli l’ingresso nella nostra città per tre anni. Il provvedimento fece seguito a quattro denunce di cui fu stato oggetto lo stesso Milani. Le proteste raggiunsero il culmine il 2 novembre 2012 quando si verificarono scontri tra manifestanti, giovani della sinistra radicale e polizia. Da lì la decisione dell’allora questore Calogero Germanà di allontanare da Piacenza il simbolo di quelle proteste.

Ora Milani è stato arrestato. Secondo fonti ufficiali il sindacalista sarebbe ritenuto responsabile insieme a un collega di estorsione aggravata e continuata nei confronti di un noto gruppo industriale, attivo nel settore della lavorazione delle carni. La polizia avrebbe sorpreso i due sindacalisti poco dopo aver incassato parte di una somma di denaro che era stata estorta per ‘calmierare’ le attività di protesta e picchettaggio nei confronti delle aziende del gruppo.

Non sono ovviamente d’accordo i militanti del SI Cobas che parlano di repressione e promettono manifestazioni in tutto il nord Italia.

Aldo Milani durante le proteste all’Ikea

Il comunicato del sindacato SI Cobas

Nel tardo pomeriggio di ieri, 26 gennaio 2017, il nostro coordinatore nazionale Aldo Milani è stato prelevato dalla Polizia, arrestato e tradotto nel carcere di Modena e a tuttora il suo difensore non è stato messo in grado di contattarlo. È evidente che ci troviamo di fronte a una escalation repressiva senza precedenti: lo stato dei padroni, non essendo riuscito a fermare con i licenziamenti, le minacce, le centinaia di denunce, i fogli di via, le manganellate e i lacrimogeni una lotta che in questi anni ha scoperchiato la fogna dello sfruttamento nella logistica e il fitto sistema di collusioni e complicità tra padroni, istituzioni e sistema delle cooperative, ora cerca di fermare chi ha osato disturbare il manovratore.

Dopo le leggi liberticide sul lavoro, dopo la riduzione dei salari alla miseria, quanto i la-voratori hanno conquistato fin qui con le loro lacrime e il loro sangue viene messo nel mirino della repressione immediata che cerca di colpire chiunque osi ribellarsi e, soprattutto, osi praticare un’azione politica che vada nella prospettiva della liberazione dalla schiavitù del salario. Il disegno repressivo vuole distogliere l’attenzione dalle situazioni di sfruttamento in cui versa il mondo del lavoro, la logistica in particolare: contro questa barbarie si è alzato un movimento di lotta che non ha eguali negli ultimi anni per durezza delle forme di lotta e per i risultati raggiunti.

La sostanza è semplice: con l’arresto di Aldo Milani si vuol mettere definitivamente fuorilegge la libertà di sciopero! Se il nemico di classe si illude di sbarazzarsi del SI COBAS decapitando il gruppo dirigente si sbaglia di grosso! A quest’attacco politico frontale risponderemo da subito con l’unica arma che gli operai hanno a disposizione: l’autorganizzazione e la lotta.

Proclamiamo quindi fin da ora la mobilitazione in tutti i luoghi di lavoro, e chiamiamo le reti di simpatizzanti e solidali a mobilitarsi nelle iniziative che, nelle prossime ore, saranno indette dal SI Cobas contro la repressione e per la liberazione immediata di Aldo. Seguiranno altre comunicazioni non appena avremo aggiornamenti.