La partita era già a buon punto grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e alle sollecitazioni dei tanti cittadini e comitati che in questi anni si sono spesi con energia e passione. Parliamo delle aree e degli stabili demaniali che si trovano a Piacenza ma che di fatto non sono nella disponibilità degli amministratori piacentini. Ed è un patrimonio tanto vasto che sono in molti a pensare che ad esso, al suo utilizzo, alla sua valorizzazione, sia legato il futuro (non solo urbanistico) della città. La partita era già a buon punto, dicevamo, ma da quando alla guida dell’Agenzia del Demanio c’è Roberto Reggi, ex sindaco di Piacenza per due mandati consecutivi e compagno di partito (il Pd) dell’attuale primo cittadino Paolo Dosi, la situazione pare aver fatto un balzo in avanti.
E non potrebbe essere che così. L’altro giorno l’assessore Silvio Bisotti, titolare dell’Urbanistica per il Comune di Piacenza, è andato a Roma a incontrare proprio Reggi e sul tavolo sono stati messi argomenti di strettissima attualità, su tutti la scaletta cronologica dei passaggi perché Piacenza torni in possesso di alcuni “suoi” beni storici. E la prima risposta è già arrivata: entro quest’anno, quindi fra poco, dovrebbe essere sbloccato il passaggio dal Demanio al Comune di Palazzo Farnese.
Un primo passo importante ma relativamente facile rispetto alle questioni più delicate che riguardano le cosiddette aree militari sul cui futuro, peraltro, ci si è scannati in consiglio comunale e sono nati comitati di cittadini che hanno fatto un pressing senza precedenti sulle varie amministrazioni che nel tempo si sono succedute. Su tutte, l’area dell’ex Pertite – con il suo parco immenso – è stata quella per la quale gli animi si sono scaldati maggiormente, con tanto di referendum popolare – senza valore legale ma di indiscutibile valore “morale” e quindi politico – che nel 2011 ha visto votare 30mila piacentini a favore di un parco pubblico.
Qui la partita è più complessa perché oltre a Comune e Demanio c’è di mezzo la Difesa, e cioè i miliari. Il prossimo passaggio ha un data: il 16 ottobre quando si parlerà in concreto di come si intende valorizzare le aree e le strutture demaniali per renderne possibile il passaggio dallo Stato ai territori. Ma Bisotti ha già annunciato che in quella sede farà pressioni affinché si velocizzino le trattative che coinvolgono anche il militari in modo da poter progettare in modo serio e concreto la valorizzazione di aree come la Pertite, la caserma Nicolai, il laboratorio Pontieri e anche l’ex ospedale militare di Barriera Genova, benché quest’ultimo richiede interventi di ripristino che ora come ora sarebbero impensabili in termini di spesa per il Comune.