Clamoroso terremoto in casa Pd. Sia Matteo Richetti, che ha rinunciato questa mattina alla sua candidatura alla presidenza della Regione, sia Stefano Bonaccini, risultano indagati per peculato nell'ambito dell'inchiesta sulle spese pazze in Regione. Con loro sarebbero indagati anche altro otto consiglieri democratici della Regione. Se Richetti ha abbandonato la corsa (il suo legale ha sostenuto che la rinuncia non c'entra nulla con l'inchiesta), Bonaccini al momento e sta in corsa. Queste le sue parole. “Ho appreso poco fa che la Procura sta svolgendo accertamenti anche sul mio conto e ho già comunicato, attraverso il mio legale Prof. Manes, di essere formalmente a disposizione per chiarire ogni eventuale addebito. Confido di poter dare al più presto ogni opportuno chiarimento”. Al momento dunque in corsa per le primarie del 28 settembre in vista delle Regionali oltre a Bonaccini c'è anche Roberto Balzani. Della vicenda in Regione Emilia Romagna si sta occupando direttamente il premier Renzi. Vista la delicatezza della questione e l'importanza di non perdere una regione cruciale come quella emiliano-romagnola, non è escluso che Renzi cali la carta del ministro Graziano Delrio, del ministro Giuliano Poletti o del sindaco di Imola Daniele Manca. —————
Colpo di scena in casa Pd nella corsa alle Regionali. Va infatti registrato il dietrofront di Matteo Richetti che qualche settimana fa aveva annunciato la sua volontà di correre per la successione a Errani. Evidentemente il recente interessamento del premier Renzi sulle questioni dell'Emilia Romagna devono aver indotto Richetti a tornare sui suoi passi, evitando così che la sfida con l'altro renziano Stefano Bonaccini si trasformasse in un "bagno di sangue". Così in lizza ad oggi ci sono solo Bonaccini e Roberto Balzani. La notizia è certamente destinata a provocare scossoni anche nel Pd di Piacenza. Richetti ha comunque affidato a un messaggio l'annuncio.
Ragazzi tutti, mandare questo messaggio mi costa un fegato nuovo. Anzi, credo CI costa un fegato nuovo. Tra ieri sera e stamattina ho dovuto prendere una decisione. Di quelle che non ci dormi. Mi fermo qui. Ci sono cose di fronte alle quali ci si ferma. Se c'è una cosa che ci unisce e' che per noi la politica e' un pezzo fondamentale della nostra vita. Ma non è la vita. Io continuo e continuerò a usare il noi, ma questa volta vi devo chiedere di rispettare una scelta che è personale. Immaginando il vostro dissenso. Facciamo ricorso a tutta la nostra amicizia, se riusciamo. Non ho parole a sufficienza per pronunciare le mie scuse, ad ognuno di voi, al vostro impegno, alla vostra passione. Vorrei farlo di persona con ognuno di voi, guardandovi negli occhi. Un abbraccio forte, a tutti.