Fondazione, cda si dimette. Applausi per Scaravaggi che scoppia a piangere

Alla fine dopo tante batoste prese – ultima delle quali l’inchiesta su L’Espresso dal titolo Hanno sbancato Piacenza – è arrivato anche il giorno della ripartenza. Sotto migliori auspici, si augurano tutti. Si è optato per la soluzione ritenuta meno traumatica: le dimissioni in blocco di tutti i componenti del cda della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Il primo a sottoscriverlo è stato l’ex sindaco Stefano Pareti, poi via via tutti gli altri, compreso il presidente Francesco Scaravaggi. Non era presente invece, ma si è dimesso, il banchiere Beniamino Anselmi, l’uomo forse più chiacchierato di questa vicenda legata alla perdita di patrimonio dell’ente di via Sant’Eufemia. “Il clima è stato disteso” ha detto a fine consiglio l’artista Giorgio Milani uscendo da Palazzo Rota Pisaroni e spiegando come si sia registrato anche un ricompattamento con la componente vigevanese. Forse oggi sarà stato pure disteso, il clima, in verità in queste settimane non tanto. Non è però giunto ancora tempo per l’elezione del nuovo presidente. Come sollevato dal Ministero del Tesoro servono dieci giorni di tempo dalle dimissioni scritte e poiché Scaravaggi le ha formalizzate solo stamattina (sabato 2 agosto) si dovrà convocare un nuovo cda. Anche se possono arrivare nuove candidature, stavolta non dovrebbero esserci sorprese e si punterà sul presidente dell’Ordine dei notai Massimo Toscani. Da segnalare che dopo le dimissioni, Scaravaggi è stato salutato con dieci minuti di applausi. Nelle interviste a fine Consiglio è scoppiato in un pianto a dirotto, a testimonianza della tensione nervosa accumulata in questo periodo: “Si chiude un'esperienza che considero positiva nonostante tutto. La Fondazione è un ente filantropico che si dedica alle persone che hanno bisogno e per questo dovrebbe essere modello di accoglienza e non di chiusura, anche dal punto di vista dei rapporti interpersonali. Le mie conoscenze sulla Fondazione non sono totali, ogni giorno nell'anno della mia presidenza venivo a conoscenza di qualcosa di nuovo. Certamente bisogna ripartire dalla consistenza esatta del patrimonio che io non ho mai conosciuto fino in fondo. Sarà compito del nuovo Presidente con cui avrò il piacere di interagire”. Non siamo certo noi a poter dire se in questo anno e mezzo abbia operato bene oppure male: se ne va comunque un signore, un uomo per bene al quale forse hanno affidato un compito che non poteva essere nelle sue corde. Qualcuno mormora: “Per star lì ci vuole del pelo sullo stomaco…”.  

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LE DICHIARAZIONI A CALDO:

“Clima disteso, alla fine si è arrivati alla dimissioni di tutto il Cda a partire da Stefano Pareti. Non si è dovuti quindi arrivare alla revoca preferendo una decisione meno traumatica. Il passaggio successivo sarà la convocazione di un nuovo Cda per la nomina del nuovo Presidente” – Giorgio Milani

“Si è creato un clima positivo che preannuncia un recupero dell'unità necessaria (anche con la componente di Vigevano) a svolgere un buon lavoro. Quando Massimo Toscani verrà eletto nuovo Presidente, potrà contare su una solida maggioranza”. – Sergio Giglio

"Il clima non è mai stato così sereno e costruttivo.  Ho ammirato moltissimo il nostro Presidente Scaravaggi che è stato straordinario oggi. Ha fatto il Presidente in questo ultimo periodo come forse avrebbe potuto fare anche prima. I media hanno offerto un'immagine squallida della Fondazione e di Piacenza, ma quello che dice la stampa è basato sul sensazionalismo. Per quanto riguarda invece il discorso investimenti, io stessa non ho votato l'ultimo bilancio perchè evidentemente qualche perplessità ce l'ho come in parte ho già spiegato in consiglio comunale Non siamo una banca, né una multinazionale e quindi gli investimenti devono essere funzionali alle erogazioni. Mi spiace in ogni caso che non sia mai risaltato il vero ruolo della Fondazione che, nonostante tutte le pecche, non è mai stato disatteso. In cantiere ci sono progetti rilevanti dal punto di vista culturale e formativo. La Fondazione e il suo ruolo non devono essere messi in discussione” – Milena Tibaldi Montenz