Vendita partecipate e larghe intese sul welfare. Bilancio ok, ma Prc assente

Arriva quando ormai le palpebre "balbettano" l'apertura del sindaco Paolo Dosi che sblocca i lavori di un Consiglio Comunale che minacciava di insidiare il record delle 25 ore di qualche anno fa. Intorno alle 22, il sindaco ha dato il placet alla possibilità, richiesta fortemente da Tommaso Foti (Fratelli d'Italia), di aprire in autunno una stagione di larghe intese sul versante delle partecipazioni del Comune negli enti derivati, quelle almeno giudicate non strategiche (anche se Iren pare esclusa dal lotto): "Siamo disposti a sederci intorno a un tavolo e a discutere" ha promesso il sindaco. Da quel momento la seduta lumaca si è sbloccata, l'atteggiamento pugnace delle minoranze (in particolare quello di Foti) è scemato e l'esame dei 56 emendamenti è filato via in maniera più scorrevole. Concessione sulla quale fino a quel momento c'era stata una sostanziale chiusura da parte dell'amministrazione. Il futuro delle partecipazioni del Comune negli enti derivati e la rimodulazione del Welfare del futuro, con tanto di mandato bipartisan a strutturare in settembre una commissione speciale ad hoc, hanno costituito gli assi portanti della discussione di questo bilancio pluriennale. Una manovra che è stata approvata intorno alle due di notte con il voto favorevole della maggioranza (Pd, Idv, civici e Moderati) e quello contrario di Fratelli d'Italia, Nuovo Centrodestra e Pc Viva, gli irriducibili tra le opposizioni di questa maratona consigliare. Assenti la Lega Nord e, al momento del voto, anche Forza Italia e il Movimento 5 Stelle (a una manciata di minuti dal voto i grillini hanno abbandonato l'aula in protesta per il mancato accoglimento di un emendamento sulla raccolta differenziata). Posizione assai critica, quella dei pentastellati, che in questo momento rappresentano l'ala più critica all'azione di governo in Comune.

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ASSENZA PRC Ma a brillare è stata l'assenza del Prc, forza politica da molti attesa al varco (in particolare da una fetta consistente del Pd) dopo le polemiche di questi mesi. E proprio l'assenza del consigliere comunale di Rifondazione comunista Carlo Pallavicini, la goccia che fa traboccare il vaso dopo le svariate turbolenze degli ultimi tempi, ha di fatto messo l'alleato con più di un piede fuori dalla coalizione che regge Palazzo Mercanti.

DICHIARAZIONI DI VOTO Il Nuovo Centrodestra è stato critico, "serve un cambio di passo" ha detto Giovanni Botti. "In questo bilancio non c'è una visione di futuro. Manca lo sviluppo economico, sull'Expo non c'è un'idea. Confidiamo che sindaco e giunta individuino azioni amministrative capaci di valorizzare le nostre risorse". Sulla stessa lunghezza d'onda Marco Colosimo (Pc Viva) che ha lamentato lo scarso coraggio dell'amministrazione. Pesante la critica di quest'ultimo al Prc, partito reo di aver appoggiato "i prepotenti fuori dall'Ikea" e al suo portacolori Pallavicini. "Basta dare spazio a chi toglie i diritti ai lavoratori. Basta spazio anche nelle istituzioni" ha tuonato il giovane consigliere. Voto favorevole del Pd che con il capogruppo Daniel Negri, pur tacendo sul caso Prc, ha lodato la manovra nonché "la collaborazione con le minoranze sul Psc e in altri settori". Infine ha invitato l'amministrazione ha proseguire nella partita della dismissione delle aree militari e demaniali. Roberto Colla (Moderati) si è detto soddisfatto delle pieghe di bilancio riguardanti in particolare il sociale avvertendo però che dietro l'angolo vi saranno scelte politiche importanti da fare sul fronte del welfare. Colla l'ha definito il "bilancio della speranza", attribuendone la ragione al massiccio intervento di contributi da parte di privati. Per Guglielmo Zucconi (civici) con l'ok alla commissione speciale sul welfare si è lanciato alla città il messaggio che "il tempo delle facili promesse elettorali è terminato. Avremo molte difficoltà. Non è tempo di applausi per chi fa politica, ma di fare scelte ponderate e difficili". Ha chiuso il dibattito Foti (Fratelli d'Italia) che, nonostante la promessa di larghe intese sulle partecipate, ha demolito l'impianto della manovra nel suo complesso: "Sono finiti i cicli della politica tassa e spendi così come i periodi delle rendite di posizione. Abbiamo la necessità di pensare a come provvedere a indirizzare in maniera intelligente la spesa". Una questione di scelte che, secondo Foti, sono state finora fatte male. Ad esempio sull'Expo 2015 al quale "questo bilancio dedica poche righe". Secondo l'ex parlamentare Piacenza sta facendo "troppo poco a livello culturale rispetto alle altre città a noi simili e alle potenzialità a disposizione". "Bisogna uscire da questi sentimenti di fustigazione generale e di pessimismo cosmico" ha proseguito attaccando sul fatto che "questo bilancio non contiene nemmeno un pò di sogni di cui avremmo bisogno". "Questo bilancio merita un voto negativo perché fino ad oggi non c'è stata ancora la presa di coscienza che la situazione fosse così grave nell'auspicio che qualcuno ci mettesse una pezza. Ora bisogna dire alle persone le cose come stanno".

IL SINDACO E LA CORTE DEI CONTI Ultima parola al sindaco Dosi che ha informato con soddisfazione che giovedì mattina la Corte dei Conti ha inviato una missiva in municipio in cui si ravvisa la correzione di alcuni degli addebiti mossi "segnalando anche alcuni elementi virtuosi, questo a conferma della buona gestione delle attività connesse al bilancio dell'ente". "Questo è il bilancio della responsabilità – ha poi aggiunto – Credo che l'amministrazione abbia assunto una posizione di rilancio e di sviluppo. Abbiamo licenziato un piano delle opere pubbliche coraggioso che fa conto su finanziamenti importanti. È un bilancio che sancisce la presa in carico di problemi epocali, dovuti a cambiamenti strutturali di questo periodo storico. Dovremo valutare le ricadute sulla fine delle Province e sulla riforma del Senato". Dosi ha fatto presente che la sua amministrazione sta proseguendo e finalizzando una serie di progetti iniziati dai suoi predecessori: Borgofaxhall, rilancio del polo logistico, Area Granella, ex Acna (dove si punterà al contenimento dei costi). "Non sono stati tralasciati nemmeno l'imprenditoria giovanile, il commercio e le iniziative ludico-culturali". "Oggi i Comuni si sentono come pulci senza zampe. Eppure abbiamo ottenuto prestazioni meritevoli".

COMMISSIONE SPECIALE WELFARE Per quanto riguarda gli ordini del giorno via libera a larga maggioranza (contro 5 Stelle e Pdl) alla costituzione di una commissione speciale sul Welfare e sulle strategie future voluta dal Partito Democratico e richiesta dal capogruppo Daniel Negri. Una piccola prova di larghezza intese alla quale il Movimento 5 Stelle non ha aderito e che, se reggerà, lo si capirà molto presto.

EMENDAMENTI Tra gli emendamenti voto favorevole bipartisan all'individuazione di una sede più idonea per la Polizia Municipale "con spazi adeguati che comprendano anche il parco macchine adiacente". Votato un richiamo a maggiori controlli "per disincentivare ogni comportamento contrario alla educazione civica" e un altro per monitorare e dissuadere i comportamenti "che mettono a rischio la viabilità urbana". Ok bipartisan anche a un emendamento di Fratelli d'Italia che invita a celebrare la ricorrenza del centesimo anno dall'entrata in guerra dell'Italia nel primo conflitto mondiale (24 Maggio 1915) "visto l'enorme tributo di sangue offerto". A proposito di inclusione sociale e di nuove povertà, il Pd ha ottenuto l'ok sul porre l'accento anche all'inclusione dei padri separati "che purtroppo è emergente", argomento sul quale ha promesso una mozione ad hoc. Via libera anche a un emendamento che spinga la Polizia Municipale a maggiori controlli sul rilascio dei permessi per handicap.

BANDO GIORNALISTA Durante il dibattito il sindaco ha anche letto, in risposta a un sollecito del consigliere Marco Colosimo (Pc Viva) la lettera di rinuncia della giornalista Carla Chiappini al bando comunale sul progetto comunicazione-sicurezza. Una lettera dai toni amari in cui Chiappini ha spiegato che non c'erano le condizioni per proseguire nel lavoro in quanto intorno al suo nome si erano create forti ostilità da parte di colleghi.