Pedofilia, bimba costretta a emulare le pornostar. Condannato un pensionato

Dieci anni di reclusione per aver violentato per anni una bambina che all’epoca dei primi abusi aveva solo nove anni. Si è concluso così oggi, lunedì 7 luglio, il processo a carico di un piacentino di 67 anni, pensionato, e che ne aveva 52 quando, stando alle accuse confermate dalla sentenza di primo grado, si era trasformato nell’aguzzino che avrebbe costretto la nipote della sua convivente a compiere atti sessuali “emulando” le pornostar dei video hard che lui stesso avrebbe mostrato alla bimba.

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Una storia atroce che, come capita nella stragrande maggioranza dei casi, ha avuto come teatro le mura domestiche e come “attori” persone legate da vincoli di parentela. In questo caso la piccola era la nipote della donna con cui l’accusato aveva una relazione e per questa ragione era spesso lasciata sotto la sua custodia. Storia emersa solo in tempi recenti, circa un anno fa, quando la ragazza ha mostrato segni di disturbi mentali poi messi in relazione dei medici all’inferno che a quanto pare ha vissuto quand’era una bimba ampiamente prima dell’età dello sviluppo.

A suo favore il giudice Elena Stoppini ha disposto il pagamento di una provvisionale di 80mila euro a titolo di acconto sul risarcimento da stabilire in separata sede civile. Da sottolineare che l’avvocato Mara Tutone, che assiste la giovanissima vittima, ne aveva chiesti 250mila. Non ci sono prove, aveva invece sostenuto l’avvocato Paolo Campana, difensore dell’imputato. Il giudice tuttavia ha accolto la richiesta del pm Emilio Pisante e l’ha condannato a dieci anni.