“Non si poteva più fare nulla” ha confidato ai microfoni di Radio Sound95 Elena Prati, sorella di Piero, i titolari del Grande Albergo Roma che aprì i battenti nel 1976. “La chiusura dell’albergo provoca un effetto sicuramente molto brutto, un grosso dispiacere per noi e per il nostro personale che lavora da noi da tantissimi anni. Eravamo una grossa famiglia”. Colpa dei costi dunque. “I costi sono diventati esageratamente alti, parlo dei costi fissi, dei costi del lavoro, dell’energia. Cui si è aggiunta una forte riduzione del budget della clientela. Tante cose che messe insieme ci hanno indotto ad abbandonare”.
“E’ molto triste commenta ancora Elena Prati – ho l’impressione che si stia perdendo la qualità, ciò mi fa tristezza. Girare per il centro e vedere tanti negozi chiusi. Purtroppo a volte siamo costretti a prendere delle decisioni contro la nostra volontà. Sicuramente certe politiche dell’amministrazione comunale, a partire dalla chiusura alle auto del centro storico non hanno aiutato, anche se in tanti ci sono venuti sempre molto incontro. Hanno comunque costituito un forte deterrente”.
Tanti però i ricordi. “I ricordi per adesso sono molto legati alla famiglia, una nota di tristezza infinita. Forse cambierà proprietà. Chissà, anche perché noi non siamo i prorpietari dell’immobile (che è Cementirossi, ndr). Qui sono passate tante personalità, alcuni sono clienti abituali, di tutti abbiamo un ricordo indelebile. Li ricordo tutti, a partire dal maestro Muti, una persona squisita. Ci mancherà molto”.