Tornano i “martedì rivergaresi”. Domani alle 21 nella sede della Lega Nord Rivergaro, in piazza Paolo, al civico 20, il terzo appuntamento. Si parlerà di ‘”scie chimiche”, le tracce lasciate dagli aerei in volo che alcuni studi dimostrerebbero essere inquinanti. Relatori: il consigliere provinciale Danila Pedretti, docenti ed esperti del tema.
La serata sarà anche l’occasione per stilare il primo bilancio dell’attività di raccolta firme per il ripristino del medico a Niviano, avviata da ieri nella frazione rivergarese. “Abbiamo raccolto già parecchie decine di sottoscrizioni, e siamo solo all’inizio – spiega il consigliere comunale Claudio Faccini –. Alla faccia del sindaco Pietro Martini che continua a snobbare le richieste di una consistente ‘fetta’ della popolazione del suo Comune. I fatti ci stanno dando ragione, dimostrando come l’assenza di un medico a Niviano sia un problema sentito e diffuso. Lo dimostrano anche le 250 firme già raccolte qualche mese fa e al protocollo del Comune, ma snobbate dall’amministrazione. Ora vogliamo tornare a far sentire la voce dei cittadini, nella speranza che una vasta mobilitazione possa indurre il sindaco ad attivarsi per riportare un servizio indispensabile per Niviano e per gli abitanti delle vicine frazioni. Sarà possibile firmare presso la sede di piazza Paolo e ai gazebo della domenica, per l’occasione spostati a Niviano, in via Grazzano”.
“E’ assolutamente falso che il servizio costerà 50mila euro all’anno, come detto dal sindaco nei giorni scorsi. Ci sono già locali disponibili a costo zero. E, comunque, per noi della Lega la salute non può essere ridotta a numeri” precisa il segretario di sezione Giampaolo Maloberti.
“Non è vero che l’Ausl e il Comune non hanno alcun potere – spiega il responsabile del dipartimento provinciale sanità del Carroccio, Roberto Daturi –. Dovrebbe essere compito dell’Ausl stabilire quali sono le zone carenti e provvedere a convenzionare medici per assicurare in tali zone il servizio. Per Niviano diversi medici hanno dato la propria disponibilità a dare un contributo, ma l’Ausl non l’ha consentito loro perché convenzionati altrove. Sarebbe ovviamente compito del Comune segnalare situazioni di disagio alla stessa Ausl e assicurare un servizio completo e capillare ai cittadini”.