“Non condividiamo la scelta di non partecipare al tavolo d’incontro con il CAL”. La FP Cgil, categoria che si occupa del settore dei lavoratori pubblici, scrive al presidente Massimo Trespidi, dichiarando la propria contrarietà alla decisione dello stesso presidente di non partecipare all’incontro organizzato dal Consiglio per le Autonomie Locali martedì scorso, 18 settembre. Ricordiamo infatti la diatriba tra Trespidi e la presidente del Cal Marcella Zappaterra: quest’ultima, “definendo” inevitabile l’annessione di Piacenza a Parma aveva fatto infuriare sia il presidente della Provincia di Piacenza che quello di Parma. La Zappaterra cercò di riparare invitando entrambi all’incontro di martedì scorso. Invito rivolto però, nella pratica, non direttamente ma per mezzo dei giornalisti. Aspetto che infiammò ulteriormente le ire di Trespidi, il quale declinò l’invito.
“Il valore della presenza istituzionale ai tavoli deputati rappresenta una garanzia di ascolto delle ragioni che determineranno poi le scelte e gli assetti futuri” chiosa però la Cgil.
Il sindacato si esprime poi negativamente in merito al referendum. “Vorremmo invitarla a non rincorrere chimere referendarie che produrrebbero il risultato di una dispersione di tempo, risorse ed energie da dedicare ad un costruttivo confronto sui tavoli istituzionali”.
“Parteciperò all’unica riunione del CAL convocata per lunedì 1 ottobre”, risponde Trespidi che spiega come sia già stato fissato un altro incontro con la presidente del CAL Zappaterra martedì 25 settembre. Il 24 infatti si riunirà il Consiglio provinciale per deliberare in merito al riordino delle Province e nell’incontro del 25 Trespidi porterà le decisioni adottate dal Consiglio provinciale di Piacenza alla stessa Zappaterra.
LA LETTERA DELLA CGIL A TRESPIDI
Egregio Presidente,
sentiamo la necessità di rivolgerLe questa nota per riaffermare la nostra posizione, già espressa a suo tempo in sede di incontro ufficiale in Sua presenza, in merito alla cosiddetta Spending Review (Legge 135/2012) e in particolare all’accorpamento e razionalizzazione delle province e loro funzioni.
Pur condividendo il principio di razionalizzazione della spesa pubblica la nostra Organizzazione Sindacale ritiene questo provvedimento sbagliato. Infatti l’intento di semplificare un’architettura istituzionale così complessa è utile se porta ad un rafforzamento delle istituzioni locali mentre, quello che si evince, è un quadro contraddittorio più che altro attento ad esigenze di cassa.
E’ questa una delle tante ragioni che ci hanno portato, insieme al sindacato UIL, alla proclamazione dello sciopero generale del 28 settembre p.v.
Riteniamo che una corretta semplificazione dovrebbe partire dalle funzioni da esercitare, rafforzando il ruolo di governo delle istituzioni pubbliche, rendendole protagoniste della vita economica e sociale del territorio e favorendo la realizzazione di un sistema integrato di livelli istituzionali, democraticamente legittimati, che operano nell’interesse della cittadinanza.
In questa fase di grave crisi economica e politica il riordino delle istituzioni locali deve mirare a rendere le amministrazioni pubbliche motore di sviluppo, attribuendo loro un ruolo attivo nelle dinamiche socio-economiche di ciascun territorio. Un ruolo attivo, un governo efficace cui deve corrispondere una legittimità democratica che non è garantita dalle disposizioni contenute nella Spending Review per le “nuove” Province, cui si aggiunge un funzionamento degli organismi di ogni livello istituzionale coinvolto che mina i più basilari principi di democrazia e uguaglianza, rischiando di compromettere ulteriormente la reale rappresentatività degli organi di governo previsti.
Per noi alternativa alla frammentazione territoriale e dei servizi non è la centralizzazione regionale, laddove per centralizzazione si intende la spoliazione del territorio dei servizi esistenti.
Siamo per un riordino che semplifichi, qualifichi i servizi, ma nello stesso tempo li decentri garantendone la fruizione per le persone, che anche in ragione di tale decentramento produca e garantisca il lavoro e che abbia, come conseguenza, la coerente revisione della legislazione regionale e delle modalità di offerta dei servizi pubblici locali.
In questo quadro va affrontato il tema del riordino delle province, evitando duplicazioni, centralizzazioni o nuove esternalizzazioni.
Per la FP CGIL la priorità non è rappresentata “dai confini delle nuove province” (con annessi capoluoghi) che sembra essere il prevalente interesse della politica locale.
Per la FP CGIL i temi sono: a) la definizione di un assetto istituzionale che partendo dall’esercizio delle funzioni consenta un governo del territorio efficace; b) la garanzia del mantenimento dei servizi alle persone e ai territori; c) la assoluta garanzia occupazionale e di condizioni di lavoro per gli addetti ed anche per i lavoratori precari, valorizzando il capitale umano e favorendo, se necessario, percorsi formativi.
Per tutte queste ragioni, con estrema franchezza, le facciamo presente che non condividiamo la Sua scelta di non partecipare al tavolo d’incontro con il CAL, di cui Lei è componente, in quanto riteniamo, soprattutto in questo storico e delicato momento, che il valore della presenza istituzionale ai tavoli deputati rappresenti una garanzia di ascolto delle ragioni che determinano le scelte e gli assetti futuri.
Vorremmo infine invitarla a non rincorrere chimere referendarie che produrrebbero il risultato di una dispersione di tempo, risorse ed energie da dedicare ad un costruttivo confronto sui tavoli istituzionali.
Nell’augurarLe buon lavoro, cordiali saluti.
La Segreteria Territoriale FP CGIL Piacenza
LA RISPOSTA DI TRESPIDI
“Faccio presente che parteciperò all’unica riunione del CAL convocata per lunedì 1 ottobre.
E’ comunque già fissato un incontro tra il sottoscritto e la presidente del CAL Zappaterra per il pomeriggio di martedì 25 settembre, in quanto il 24 settembre si riunisce il Consiglio provinciale di Piacenza per deliberare in merito al riordino delle Province.
Alla Presidente Zappaterra nell’incontro del 25 porterò le decisioni adottate dal Consiglio provinciale di Piacenza”.
Cordiali Saluti
Massimo Trespidi
Presidente Provincia di Piacenza