Morellato scelse Piacenza proprio per costituire la banda

AGGIORNAMENTO 12/09 – Continua a fare parlare la vicenda di Stefano Morellato, il padre  delle due gemelline arrestato ieri dai carabinieri insieme a due pregiudicati e accusato di una serie di estorsioni e rapine a Piacenza negli ultimi giorni. I carabinieri di Piacenza, che hanno effettuato le indagini proprio mentre lui raccontava la sua storia strappalacrime alle tv nazionali, confermano che il 38enne era arrivato a Piacenza già da qualche tempo, spinto proprio dalle conoscenze che aveva maturato nell’ambiente dei pregiudicati piacentini conosciuti in carcere a Milano qualche tempo prima.

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Intanto i carabinieri lanciano di nuovo l’appello a chi lo riconoscesse come l’autore di qualche rapina o estorsione subita a rivolgersi in caserma per sporgere denuncia.

 


 

Gemelline costrette a vivere in auto, il padre arrestato per estorsione

Rapina ed estorsione. Sono queste le accuse nei confronti di Stefano, il padre delle gemelline che nei giorni scorsi avevano commosso Piacenza ma non solo.

Era stato descritto come un padre “premuroso, apprensivo, atterrito al pensiero che possano venirgli tolte le figliolette di soli tre mesi”. Perfino a Mediaset, quando è stato intervistato da Barbara D’Urso, ci avevano creduto. E’ invece stato arrestato nel pomeriggio Stefano M., padre delle due piccole con le quali l’uomo viveva, insieme alla moglie, in un’auto parcheggiata tra lo Stradone Farnese e la stazione di Piacenza. E’ il clamoroso sviluppo di una vicenda che ha suscitato parecchio clamore in città. 

Dopo le sue apparizioni tv, le sue vittime lo hanno riconosciuto come il capo di una banda composta da altri due complici che si fingevano carabinieri per mettere a segno le estorsioni. Fermando le vittime con palette e lampeggianti finti chiedevano poi soldi puntando pistole, anch’esse finte, alle loro vittime. Nella culla delle due gemelline, figlie dell’uomo, è stata trovata proprio una delle pistole impiegate durante le estorsioni, la paletta e il finto tesserino dei carabinieri. L’uomo e i complici devono rispondere ora dei reati di furto in abitazione, estorsione, sostituzione di persona, possesso di segni distintivi contraffatti.

Il 3 settembre, quando la vicenda della famiglia costretta a vivere in auto venne scoperta dalla sezione Minori della Questura, insieme al servizio tutela minori dei servizi sociali del Comune, venne subito trovata una soluzione, collocando la mamma e le piccine, che godevano di buona salute, in una struttura protetta. Il padre, 30enne, parallelamente iniziò a fare il giro dei giornali e delle tv (arrivando persino alla trasmissione “Pomeriggio5” condotta da Barbara D’Urso) per raccontare la loro storia di disoccupazione e disagio, ma soprattutto per cercare un lavoro: “Ho bussato a tante porte, sono un elettricista qualificato”.

Un precedente gli venne ricordato proprio dalla stessa Barbara D’Urso, quando scoppiò in lacrime nella diretta televisiva: “Hai avuto un problema con la giustizia, commesso cinque anni”. “Ho pagato – rispose -, ora sono pulito” e lo confermò anche il vice-questore di Piacenza.

In questi giorni la storia delle due gemelline aveva fatto dunque il giro d’Italia. Sono stati tanti infatti, non solo nel capoluogo emiliano, ad adoperarsi per cercare di dare una mano alla coppia, originaria di Torino ma che era stata vista vivere nella vecchia Fiat Palio station wagon. In città si era adoperata la Ronda della Carità, che ha permesso finora un pasto caldo e un alloggio alla moglie e alle bambine. Privati cittadini, invece, avevano iniziato ad inviare vestiti o generi alimentari, commossi dalla triste storia.