“Per carità lui ha fatto altre scelte, ma l’amicizia rimane”. Così Enrico Letta liquida la scelta dell’ex sindaco di Piacenza Roberto Reggi di sostenere Matteo Renzi alle prossime primarie (che si svolgeranno con ogni probabilità a novembre). E proprio quando in tanti erano pronti a scommettere che Reggi non avrebbe fatto una capatina al Bastione, eccolo spiazzare tutti, come aveva fatto anche con Pierluigi Bersani. L’ex “delfino” è arrivato alla festa del Partito Democratico a pochi istanti dall’inizio del comizio di Letta. Una stretta di mano (meno fredda di quel che ci si potesse aspettare) e poi a sedersi ad ascoltare in mezzo alla platea, come un militante qualunque. Confidando forse nella rivincita e nel “sold out” che in molti pronosticano per domani sera quando in tarda serata giungerà al Bastione il suo nuovo guru, il sindaco di Firenze Renzi che sta scuotendo il Pd. Tornando alla politica Letta ha parlato di Bersani come la “scelta giusta per unire questo paese in un momento difficile come questo” e di primarie “come antidoto all’antipolitica” di Grillo.
Sul palco dell’anfiteatro con Letta c’erano anche il sindaco Paolo Dosi, il consigliere regionale Marco Carini e il presidente di Arci. Il vicesegretario ha affrontato i temi di welfare, del benessere e della sostenibilità compatibile. Cambiare i nostri modello di consumo, adoperarci per una colossale redistribuzione di reddito tra nord e sud del mondo, risparmio di energia. “Questi sono cambiamenti possibili”. “Un testimone che passa, i tecnici che hanno rimesso l’Italia in carreggiata e che ridanno il testimone alla politica” ha detto Letta in riferimento alle linee di indirizzo politiche lanciate in giornata da Monti a Cernobbio e da Bersani a Reggio Emilia. “Negli Stati Uniti è stata risolta la crisi, in Europa ancora no. Solo con Monti riusciamo ad intravedere una linea di interferenza. Questo grazie alla tecnologia”. Servono cambiamenti: “Oggi vince chi ha più informazioni e chi le sa utilizzare”. E poi ancora: “Bisogna lavorare per un’Europa unita”. La priorità: “Il lavoro per i giovani, va detassato. Bisogna fornire alle imprese la possibilità di assumere giovani non per tre mesi, ma per tre anni”.
L’ULTIMA REGìA DI GIORGIO CISINI
Sarà questa l’ultima edizione da art director per Giorgio Cisini, anima della festa del Pd per cinque anni. “Abbiamo raggiunto grandi risultati, con fatica abbiamo allestito programmi e portato ospiti che nessun’altra festa delle dimensioni di Piacenza ha fatto. Sono davvero orgoglioso di questo lavoro, ma ora è giunto il momento di passare la mano. Magari nuove risorse porteranno anche nuove idee”. Di Cisini l’indiscutibile merito di aver aperto il Bastione, di proprietà del Demanio, agli occhi dei piacentini.