Lo sviluppo, e quindi la ripresa dopo una crisi che non sta dando respiro ormai da anni, può essere affidato solo all’economia capitalistica tradizionale? La risposta è no, o meglio, non solo. “E’ vero che serve il rigore del premier Monti ma serve anche la carica di un governo politico che metta insieme lavoro e solidarietà in modo che il welfare produca sviluppo”.
E’ la “ricetta” che Giuseppe Fioroni, big del Pd, ha presentato ieri a un’attentissima platea nell’ambito della Festa del terzo settore organizzata proprio dal Pd piacentino a Porta Borghetto. Presidente del Forum welfare del partito oltre che già ministro della Pubblica istruzione dal 2006 al 2008 sotto il governo di Romano Prodi, Fioroni è stato l’ospite d’onore ieri nella settima serata della manifestazione che con ogni probabilità si concluderà con la presenza di Matteo Renzi, sindaco di Firenze e prossimo candidato alle primarie del partito, al gran finale di sabato. E proprio su Renzi e sul sostegno che gli sta dando l’ex sindaco piacentino Roberto Reggi chiediamo l’opinione di Fioroni a margine dell’incontro che si è tenuto ieri sera alle 21. “Guardi, credo che Renzi sia una risorsa preziosa per il partito e per tutto il paese – ha detto – ma credo anche che delle primarie si debba parlare quando ci sono le primarie, altrimenti rischiamo di allontanarci dai problemi veri della gente, dalla crisi, dal lavoro che non c’è, dalle imprese che chiudono. Se invece che affrontare questi temi ci mettiamo a parlare di primarie a settembre la gente è legittimata a chiederci che cosa ci stiamo a fare qui, se la nostra intenzione è solo quella di sistemarci senza occuparci dei problemi veri dell’Italia”.
E sul tema affrontato ieri sera Fioroni ha detto che l’Italia è un paese che ha bisogno di innovazione e ne ha bisogno adesso. “Se è vero che il 75% dell’occupazione può essere garantito dall’economia di serie A, l’economia capitalista – ha spiegato – è però vero che il restante 25% in periodo di crisi può essere garantito da un diverso rapporto tra lo Stato e la società, con più sussidiarietà, più solidarietà”.
“I dati sull’occupazione sono tragici – ha proseguito – Nel nostro Sud una donna su due non lavora, il 35% dei giovani è senza lavoro e tutto ciò fornisce la fotografia di un paese che ha bisogno da un lato, come dicevo, del rigore di Monti ma al contempo ha bisogno della spinta di un governo politico che unisca solidarietà a sviluppo in modo da salvare gli italiani e non solo l’Italia. Se per salvare l’Italia serve Monti, per salvare gli italiani serve un governo politico”.