“La Commissione europea ha chiesto alle autorità italiane informazioni dettagliate sulla valutazione
dell’impatto del progetto “Terzo ponte” su diversi siti Natura 2000”. E’ la risposta del Commissario
Ue all’Ambiente Janez Potočnik all’interrogazione di Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, sulla
costruzione del Terzo Ponte a Cremona. “Ad oggi, la Commissione non ha ricevuto comunicazioni
in merito all’attuazione delle disposizioni dell’articolo 6, paragrafo 4, della direttiva Habitat”, si
legge. Zanoni: “I controlli circa l’osservanza della direttiva Habitat incombono innanzitutto alle
autorità nazionali”.
Il faraonico progetto del Terzo Ponte, il nuovo raccordo autostradale della A21 tra Castelvetro
piacentino (PC) e Cremona, concepito ben 22 anni fa, si trova da tempo al centro di forti critiche, e
ben tre ricorsi amministrativi al TAR del Lazio, vista la sua inutilità e il forte impatto ambientale.
“La costruzione del Terzo ponte comprometterà tre siti SIC e zone ZPS della Rete Natura 2000
(Spiaggioni, Spinadesco e Rio Boriacco), 300 ettari di aree golenali e zone agricole integre,
l’interruzione del corridoio ecologico fluviale e la devastazione dell’Isola del deserto, una delle più
antiche del Po”, spiega Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Salute pubblica e
Sicurezza alimentare al Parlamento europeo.
“Tuttavia la Commissione fa presente che i controlli sull’effettiva violazione della Direttiva Habitat
spettano in primis alle autorità nazionali. Pertanto mi auguro che chi di dovere faccia tutto il
possibile per verificare il reale impatto dell’opera e prevenire un disastro ambientale annunciato”,
aggiunge l’Eurodeputato che contesta anche l’utilità dell’opera stessa. “Di utilità pubblica nel
progetto Terzo Ponte non c’è niente, come testimonia infatti l’opposizione del Comitato di cittadini
Amici della grande Nonna Quercia e perfino l’Associazione Industriali di Cremona, che in un
recente documento non citano il raccordo tra le opere necessarie”.