Reggi: “Temo accordi spartitori nel Pd per farci fuori”

“Ho la sensazione che ci siano degli accordi spartitori tra i maggiorenti del Pd. Se venisse fuori che stanno pianificando la divisione delle poltrone sarebbe il colpo di grazia per il partito”. Lo ha dichiarato Roberto Reggi al quotidiano on line Affaritaliani, tribuna dalla quale ultimamente l’ex sindaco fa sentire la propria voce. Reggi non ha dubbi: “Saremo in continuità con Monti”. Dà per scontata una alleanza con l’Udc, ma non esclude Sel: “Non vogliamo tagliare fuori Vendola”. Riportiamo qui di seguito l’intervista ripresa da Affaritaliani.it.

Radio Sound

Dopo essere stato scelto da Renzi per curare la stesura del suo programma, le è stato anche affidato l’incarico di consulente per la comunicazione soppiantando Giorgio Gori, l’ex direttore di canale 5. Come consiglierà Renzi dal punto di vista della comunicazione?

“Giorgio non è stato messo da parte, sugli aspetti che conosce meglio avrà ancora più responsabilità. Io mi occuperò solo di alcuni ambiti. Renzi è già bravo di suo, io gli ricordo solo di continuare ad abbinare il pragmatismo del sindaco ad una visione di progetto di Paese”.

In una precedente intervista ad Affaritaliani.it aveva detto che avrebbe visto bene Monti come ministro dell’Economia in un possibile governo Renzi. Questo come si concilia con il tema alleanze? Guardate alla foto di Vasto o a Casini?

“Il valore di Monti lo riconoscono tutti, magari in misura diversa. Ognuno ha le sue sensibilità. Per cui magari Vendola chiede una maggiore attenzione ai temi sociali, ma non credo che possa dire neanche lui che possiamo rinunciare a Monti. Secondo me il segreto è trovare dei punti di incontro sulle questioni concrete al di là delle differenze ideologiche”.

Quindi non escludete a priori Casini o Vendola?

“No, anche perché dopo aver pubblicato il programma saranno loro a venire da noi”.

Parisi è stato abbastanza critico sulle primarie. Nel senso che ha detto che la priorità deve essere la legge elettorale. Che cosa ne pensa?

“Mi sembra che abbia ragione. Ad esempio se faranno una legge elettorale che dà il premio di maggioranza solo al partito vincitore, le primarie di coalizione avranno meno valore. E’ meglio se il premio venisse dato alla coalizione in modo che la sera stessa delle elezioni si sappia chi governerà. Ma c’è un rischio…”.

Quale?

“Dobbiamo evitare che le primarie siano chiuse, che ci siano delle barriere all’ingresso. E dobbiamo usare delle cautele per evitare che vengano strumentalizzate”.

I grandi elettori del Pd, quelli che hanno in mano le tessere, hanno fatto dichiarazioni freddine sulle primarie e hanno anche criticato la candidatura di Renzi. Come ti spieghi questo comportamento?

“C’è una sensazione diffusa che ci siano degli accordi spartitori. Infatti sono tutti molto tranquilli e fanno quasi solo dichiarazioni mettendo in dubbio le primarie. Mi sembra un atteggiamento difensivo, quando invece dovrebbe essere aperto. Se venisse fuori che stanno facendo degli accordi per poi dividersi le poltrone sarebbe il colpo di grazia per il Pd”.