“Bene le modalità di riaffidamento al pubblico della gestione del servizio idrico integrato”. Così David Santi segretario provinciale di Rifondazione Comunista che propone la creazione di una società pubblica al 100% che gestisca tale servizio al posto di Iren, per la quale scadrà a fine anno l’affidamento della gestione del servizio idrico integrato. “Iren – commenta Santi – ha dimostrato la propria anti-economicità per enti locali e cittadini, basta prendere in considerazione le tariffe di questi ultimi anni”.
IL COMUNICATO
Valuto positivamente quanto emerso dal raduno di maggioranza dell’amministrazione comunale di Piacenza conclusosi ieri. In particolare ritengo positivo che il Sindaco Paolo Dosi abbia inserito fra le linee guida lo studio sulle modalità di riaffidamento al pubblico della gestione del servizio idrico integrato, nonostante nella coalizione esistano anche posizioni differenti. Per Rifondazione Comunista la vittoria riportata dai movimenti per l’acqua nei referendum del 2011 demarca un punto da cui non si può regredire: l’acqua deve essere demercificata e affidata ad organismi pubblici che la gestiscano come un diritto umano universale. A fine anno scade l’affidamento ad Iren della gestione del servizio idrico integrato: Rifondazione Comunista propone la creazione di una società pubblica al 100% che gestisca tale servizio al posto di Iren, la quale ha dimostrato la propria anti-economicità per enti locali e cittadini, basta prendere in considerazione le tariffe di questi ultimi anni.
Altri punti che come forza politica abbiamo posto in quella sede, in quanto per noi fondamentali, sono stati:
1) La necessità di un proseguimento, e quindi di un rifinanziamento, delle misure di contrasto alle emergenze sociali, prima fra tutte il fondo anti-crisi;
2) La contrarietà ad ogni possibile privatizzazione dei servizi sociali, i cui livelli qualitativi e quantitativi peraltro non devono subire ridimensionamenti;
3) L’avvio di un percorso, che a fronte dell’eliminazione delle circoscrizioni, arrivi a determinare nuove forme di partecipazione e democrazia diretta da parte dei cittadini;
4) La necessità, bene espressa dalla giunta, di una assoluta equità sociale e contributiva.