“Assenza di ricadute negative sul normale funzionamento dello stoccaggio del gas a Cortemaggiore, a seguito dei recenti eventi sismici, e conferma dell’apprezzamento positivo circa gli standard di sicurezza del progetto, già espresso dalla Regione in sede di espressione del suo parere”. E’ un passaggio della lunga e articolata risposta fornita dall’assessore regionale alle attività economiche Gian Carlo Muzzarelli all’interrogazione presentata nelle settimane passate dal consigliere regionale piacentino del Pd Marco Carini. Carini aveva sollecitato la giunta regionale per sapere se “in seguito al terremoto che ha investito l’Emilia occidentale, fossero state effettuate nuove verifiche circa la sicurezza del progetto dell’Eni di un deposito di anidride carbonica a Cortemaggiore”. Carini nell’interrogazione aveva ricordato come “gli studi per verificare la sicurezza e l’idoneità del sito della Bassa piacentina all’iniezione di CO2 erano stati avviati già nel 2004 e la firma del Protocollo per la realizzazione del deposito era avvenuta dopo la positiva verifica di compatibilità ambientale da parte del Ministero dell’Ambiente nell’aprile 2011. Tuttavia il terremoto ha risollevato legittimi timori nella popolazione e nuovi interrogativi circa l’idoneità del luogo, anche in relazione alla revisione della sismicità della zona”. Nella sua risposta l’assessore Muzzarelli sostiene che “dal 2009 nel campo di Cortemaggiore è attiva una rete di monitoraggio dei parametri geodinamci di superficie per mezzo di sette stazioni sismometriche”. “Dopo gli eventi sismici, i tecnici del dipartimento dell’Energia del Ministero dello Sviluppo Economico – prosegue il testo – hanno eseguito una serie di sopralluoghi e ispezioni negli impianti di stoccaggio di gas naturale in esercizio in Emilia Romagna, che non hanno mostrato segni di danneggiamento, né sono stati registrati segnali di pressioni anomale. Questa assenza di ricadute negative sul normale funzionamento dell’impianto di Cortemaggiore avvalora pertanto gli apprezzamenti positivi circa gli standard di sicurezza del progetto di stoccaggio di CO2 già formulati dalla Regione in sede di espressione del parere sulla sua compatibilità ambientale”. Inoltre viene sottolineato che “in riferimento alla sequenza di terremoti registrati in Emilia a partire dal 20 maggio scorso, il campo di Cortemaggiore è situato su una struttura geologica ben distinta dalla dorsale dove si sono verificate le scosse, che l’area epicentrale delle scosse più forti della sequenza sismica è lontana oltre 80 km dall’area del giacimento di Cortemaggiore e che i terremoti sono avvenuti a profondità comprese tra i 5 e 10 km, ben maggiori di quelle di interesse dello stoccaggio, posto a 1500 metri di profondità”. Infine la risposta di Muzzarelli rimarca come “l’area del giacimento piacentino, oggetto del progetto pilota di stoccaggio di CO2 ricade in una delle zone a minore sismicità della regione ed i recenti accadimenti sismici, che hanno interessato la pianura padana, non modificano il quadro della pericolosità sismica locale, non facendo presupporre la necessità di alcuna riclassificazione”.