Nando Mainardi presenta il libro “Jannacci. Il genio del contropiede”

Mercoledì 25 luglio alle 21 a Fiorenzuola, sotto il portico di ingresso del Teatro Verdi, in Piazza San Francesco, si terrà la presentazione del libro “ENZO JANNACCI. IL GENIO DEL CONTROPIEDE” edito da Zona.
L’iniziativa è organizzata con il patrocinio del Comune di Fiorenzuola.
Interverrà assieme all’autore del libro Nando Mainardi, Francesco Barbieri, regista e sceneggiatore piacentino.

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ENZO JANNACCI
Il genio del contropiede
di Nando Mainardi
Prefazione di Maria Jatosti

 

Ci sono quelli che ti fanno ridere e quelli che ti commuovono. Ci sono poi quelli che sanno sia farti ridere sia commuoverti. Ma nessuno è come Jannacci. Enzo, che di suo ride poco, sa farti ridere e piangere nello stesso momento, e tu non capisci se stia cantando una disgrazia o una facezia. Valeva quando, giovanissimo, magro come un chiodo, con lo sguardo spiritato, cantava con una voce stridula e gracchiante tenendo la chitarra sotto il collo come un giullare; valeva quando, con qualche filo bianco nei capelli, ha saputo allargare i propri orizzonti artistici pur rimanendo fedelmente radicato dalla parte dei “poveracci”, dimostrando all’occorrenza di saper cantare, e bene; vale oggi, con il peso degli anni nelle gambe e lo sberleffo intatto della giovinezza nella risata…

Questo libro ricostruisce il percorso artistico ultracinquantennale di Enzo Jannacci, cantautore, medico, comico e non solo. Si rivolge ai tanti “tifosi” di Enzo che lo seguono da tempo con cura e dedizione, provando a stare dietro ai suoi colpi di genio, ai suoi alti e bassi, alle sue apparizioni folgoranti e alle sue fughe. Per chi invece lo conosce meno, o non lo conosce per niente, questo libro vuol essere una introduzione all’universo jannacciano. Parlare di Jannacci, in fondo, vuol dire parlare della “scoperta” della canzone d’autore, del rock and roll “all’italiana”, di cabaret, teatro, televisione e comicità. Vuol dire parlare di Giorgio Gaber, Dario Fo, Beppe Viola, Luciano Bianciardi, Cochi e Renato. Un “pezzo” di storia del Paese attraverso la vita di un uomo, partito dal nulla, che ha saputo innovare profondamente il modo di fare canzone, di far ridere e – perché no – anche di prendere la vita.