Crisi, la Camera di commercio si tutela: raddoppiato il disavanzo previsto

I tempi sono duri, meglio mettere le mani avanti. E’ in quest’ottica che oggi il consiglio della Camera di commercio di Piacenza ha approvato il raddoppio del disavanzo nel bilancio previsionale 2012 aggiornato proprio stamattina. Si passa dunque da una previsione di circa quattrocentomila euro a una di oltre ottocentomila. E sul fatto che si tratti di una previsione e non certo di spese vere e proprie pone l’accento il presidente camerale Giuseppe Parenti: “Si tratta di aumentare la capienza di eventuali stanziamenti relativi ad alcuni capitoli di spesa – sottolinea – giusto per evitare di non avere le spalle coperte in caso di necessità, considerati i tempi che corrono. Ma va anche detto che nella storia di questo ente non è mai accaduto che si andasse in rosso”. Morale: la previsione di spendere oltre quattrocentomila euro in più dovrebbe rimanere solo sulla carta, ma tant’è. Si tratta comunque di un’approvazione importante basti pensare che ai confidi è stata aumentata la “capienza” di 300mila euro, di 85mila al settore agroalimentare, 32mila è la previsione di spesa in più per i terremotati emiliani e altri 20mila genericamente per la promozione del territorio. 

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Tutti d’accordo, o quasi, sull’ampliamento del disavanzo previsto; soprattutto con riferimento al rafforzamento dei confidi in un momento di gravissima difficoltà per le imprese. L’unica che ha sollevato qualche perplessità è stata Miriam Bisagni, consigliera camerale per la categoria dei consumatori, parlando di uno sbilanciamento a favore delle imprese dell’agroindustria e in particolare di una cifra a suo dire eccessiva stanziata (benché solo a livello di previsione) su progetti come la Coppa d’Oro. 

Accorpamento delle province

 Il dibattito che è seguito alla relazione del presidente Parenti e che ha preceduto l’approvazione (con l’astensione della sola Miriam Bisagni) dell’aggiornamento del bilancio previsionale è stato l’occasione per portare all’attenzione delle categorie economiche piacentine alcuni temi sinora mai finiti all’ordine del giorno del consiglio camerale. Il primo, serissimo, riguarda l’accorpamento delle province e a sollevarlo è stato il consigliere Mario Spezia. “Dobbiamo pensare al futuro delle camere di commercio alla luce della nuova situazione” ha detto riferendosi alla certezza della “sparizione” della provincia di Piacenza e all’inevitabilità dell’accorpamento con Parma. “Inutile star qui a fare discorsi sull’uscita dalla regione e cose simili – ha detto – Semmai se ne doveva parlare anni fa, quando ancora c’era tempo; il futuro è adesso e per dibattiti sui massimi sistemi non c’è tempo. Se vogliamo essere seri, nella nostra qualità di appartenenti a un ente pubblico, dobbiamo iniziare a dialogare con Parma per tentare di capire come organizzarsi. Anche perché quel territorio non sembra certo essere messo benissimo, hanno un mare di problemi e noi, seppur più piccoli, non siamo certo secondi a nessuno. Insomma, dobbiamo ragionare in termini molto concreti e dobbiamo farlo subito”. E chiude con una battuta, Spezia, a margine della riunione: “Pensi che nel 2008, alle elezioni, non c’era un partito che non volesse la soppressione delle province. Oggi sono tutti qui a difendere la sua esistenza. Io non voglio entrare nel merito, dico solo che ormai è cosa fatta e bisogna organizzarsi per tentare di tutelare le nostre imprese e i nostri cittadini”. 

 

Crisi e gestione straordinaria

Il consigliere Luigi Sidoli degli agricoltori ha voluto assicurarsi che venisse messa nero su bianco la straordinarietà della situazione e l’ha fatto dopo aver rivolto i complimenti al presidente e a tutto lo staff camerale per la situazione finanziaria dell’ente, certamente sana. “Quindi se la situazione richiede che si metta mano al patrimonio, ben venga visto che ce lo possiamo permettere – dice Sidoli – ma ci tengo, e lo dico anche ai nostri revisori, che questo venga giustificato come provvedimento straordinario alla luce della situazione di crisi ancora attuale”. E ciò per evitare che diventi prassi consolidata per il futuro, anche se è stato lo stesso presidente a rassicurare Sidoli: “Il patrimonio non l’abbiamo mai toccato sinora, anzi, in questi anni è addirittura cresciuto”. 

 

Acqua e siccità

Il consiglio camerale è stato anche l’occasione per parlare di un tema che in questi giorni sta tenendo banco sui mezzi d’informazione. Si tratta della siccità e della sua gestione che ogni anno è lasciata a questa stagione, ovvero a quando l’agricoltura ha maggior bisogno d’acqua e, al contempo, vengono sollevati i temi del minimo deflusso vitale dei fiumi. A gettare benzina sul fuoco in questi giorni sono state le dichiarazioni arrivate dal mondo della politica e in particolare dall’assessore regionale Sabrina Freda, piacentina, che aveva richiamato il mondo agricolo facendo un appello al senso di responsabilità. Un’uscita che ha fatto infuriare gli agricoltori la cui replica era stata durissima: sono i politici che devo essere più responsabili, altroché gli agricoltori. E oggi è stato Massimo Albano, consigliere camerale per la categoria degli agricoltori, a portare all’attenzione il tema acqua. “La situazione viene addossata totalmente al mondo agricolo – dice – ma non è così. E’ un argomento che interessa tutti e tocca tutti e quindi ritengo che un ente sopra le parti come la Camera di commercio debba farsi da capofila per trovare una soluzione condivisa, andando in aiuto alla politica che evidentemente è presa da tante cose e sull’argomento pare un po’ in confusione”. 

Ad Albano ha fatto eco il consigliere Spezia ribadendo l’importanza collettiva del tema acqua: “Senza acqua l’agricoltura muore e se muore la nostra agricoltura l’alternativa è la cementificazione. La gente lo deve capire”. Ed è proprio andando incontro alle esigenze della gente che secondo Spezia si risolve il problema, che è di opinione pubblica più che economico; e si riferisce agli invasi di montagna: se risolviamo il problema dell’acqua potabile per molti comuni, risolviamo il problema dell’irrigazione per l’agricoltura. 

Un tema sul quale il presidente Parenti non s’è fatto trovare impreparato ma che, al contrario, aveva già affrontato in termini operativi: a settembre si parlerà di affidare la progettazione di invasi che permettano con una spesa ridotta di risolvere la gran parte delle criticità che normalmente emergono in questa stagione. 

 

Nuova consigliera

Al termine della seduta è anche stato formalizzato l’ingresso di Antonella Salvatore per la categoria del credito e delle assicurazioni. La nuova consigliera lavora per Cariparma e arriva dalla Camera di commercio della città ducale, il che non guasta – è stato notato – in vista del dialogo che dovrà nascere con quell’ente di qui a breve.