Paradonna ….. perché è inutile negarlo, le donne si fanno molte più paranoie degli uomini. Che possiamo fare? Condividerle e riderci su insieme.
Il mondo delle paranoie femminili … in Estate
Mi svesto, sì …. ma non troppo
In estate volendo o nolendo il corpo diventa il protagonista: oggetto di cure o trattamenti dannosi, di amore e di odio, di appezzamento e di denigrazione. E’ lì in bella mostra.
Sempre che non si opti per un burqa, che a pensarci bene potrebbe proteggerci dai raggi dannosi del sole e alleviarci da tante paranoie nefaste.
Perché sebbene in estate immaginiamo di indossare vestiti svolazzanti più simili a sottovesti e top leggeri che per dimensioni richiamano i tovaglioli da picnic, in verità lo stare comode e fresche è solo un miraggio da copertina di giornale. La realtà è ben diversa. Ahinoi!
Immagina un tipico sabato afoso di mezza estate, stagnante e sonnolento.
Ore 20:00 un sms di un’amica piena di energia (si sarà fatta una dose massiccia di supradyn) . Il messaggio dice “ho sentito le ragazze, stasera si va a ballare!”. Ottima idea: che sia vicino al mare o a bordo di una piscina per te va benissimo, purché sia in prossimità dell’acqua, di palme (o presunte tali), di bibite ghiacciate e di bei ragazzi.
L’occasione è da cogliere. Rischi di incontrare il tipo carino dell’altra sera che ha finto di aver smarrito le sigarette per ritornare al bancone del bar e buttarti l’ennesima occhiata. O finalmente riesci ad approfondire la conoscenza con la new entry della comitiva. Bene. Vai con la preparazione: trucco, parruco & co.
Il momento è fondamentale: cosa indossare.
Il problema non è che non hai nulla da mettere o che non sai cosa ti renda attraente. Il punto è : sai benissimo cosa indossare ma fa calco. Fa troppo caldo.
Così immagini i sandali ai piedi, perché sì la scarpa con il tacco ci vuole. Dio, solo al pensiero ti senti male: ti sembra già di percepire il dolore delle stringhe che ti “segano” i piedi sudati e gonfi mentre tenti di ballare. E poi viene il momento più temuto: quello dello stare in piedi in fila per la toilette. In quel momento i tuoi piedi pulsano impazziti, il callo laterale grida vendetta. Soffri a tal punto che ti viene voglia di farla nel cespuglio di lato pur di farla finita. E’ vero, puoi incerottarti tutta, ma è solo un palliativo.
Ricordi il famoso proverbio della nonna “chi bello vuole comparire, un po’ di male deve soffrire”. Maledici che ha detto sta cavolata per la prima volta e a malincuore ti fai passare la paure dei sandali.
Ti concentri, quindi, sull’abbigliamento: qualcosa che esalti la silhouette ovviamente. Che sia un vestito scivolato o un bustino con il jeans, le curve devono essere esaltate, la forma armonizzata. Così se sei leggermente in carne, peschi dal cassetto la tua fidata guina modellante che sotto al vestito nasconde i cuscinetti in eccesso e solleva, solleva. Che bello solleva ciò che scende vero il basso (uomini non illudetevi, per voi ci vuole ben altro) ! Il tempo di tenere tra le mani il tessuto iper-elasticizzato della guina che ti avviluppa appena provi a infilare la punta del piede, e senti la temperatura corporea salire a dismisura e il tuo corpo che vorrebbe dire “perché mai mi fai questo?”. Se invece sei magrolina ed hai una prima (una prima e mezza ad essere generosi) non illuderti! Per te c’è il mitico reggiseno imbottito che in estate genera un effetto sauna con il risultato di asciugare quel poco di grasso che ti riempie i seni. A fine serata ti ritrovi una taglia in meno. Ovvero il nulla eterno.
Se poi vuoi osare top aperti che richiedono l’effetto nude, probabilmente opterai per delle coppe in silicone mollicce, color carne che si attaccano a ventosa. Dio che impressione!
Temi già che una di loro – causa sudore – scivoli via proprio mentre lui (il tipo carino) ti si avvicina per ballare.
E così, vestita e costernata nelle macchine infernali del modelling femminile, ti rendi conto che ti sei messa nella situazione più scomoda per un incontro ravvicinato, molto ravvicinato con il tuo lui.
Perché a pensarci bene, i tacchi non te li puoi levare. Perderesti di un solo colpo ben 12 -13 centimetri e quell’effetto slanciato troppo sexy. Se poi sei in piedi, in una sveltina mordi e fuggi, allora non puoi proprio levarteli. Non sapresti dove arrampicarti.
E il dolore ai piedi? Rischi di urlare per il dolore più che per il piacere.
E che dire della guina? Una vera e propria cintura di castità. Più facile sarebbe per un cammello passare per la cruna di un ago che per una mano o un dito passare attraverso una guina modellante. E’ una battaglia persa. Levarla al volo?! Impensabile
E, infine, che fare del reggiseno imbottito o della coppa di silicone plasticosa e posticcia? La tua unica speranza è sfilare via tutto al buoi e sperare che lui sia così ciucco da non rendersi conto che è passato dalle colline alla pianura padana.
Il tempo di realizzare tutto questo che ti squilla il citofono! Merda.