A pochi giorni dalla riforma dei servizi educativi per la prima infanzia, approvata dall’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, l’assessore Giovanna Palladini ha incontrato a Bologna l’assessore Teresa Marzocchi per una disamina delle nuove norme.
“La nuova legge si è resa necessaria per adeguare il sistema e renderlo più semplice, più accessibile, senza dimenticare la qualità delle prestazioni erogate. Il tutto a costi sostenibili – ha sottolineato Marzocchi – I nidi sono un patrimonio della nostra regione, ora si tratta di migliorare ulteriormente l’offerta, allargando le modalità di utilizzo. In particolare, i servizi domiciliari dedicati a gruppi ristretti di bambini, da servizio sperimentale diventano ora un’offerta integrativa che può essere utilizzata in quelle realtà periferiche dove il nido d’infanzia risulterebbe sovradimensionato. Nella legge puntiamo anche sulla qualità dell’offerta educativa, ad esempio unificando i requisiti di accesso del personale educativo per tutte le tipologia di offerta”
Le tipologie di offerta che restano comunque quattro, come nella precedente norma: nidi d’infanzia, servizi domiciliari (piccoli gruppi, fino a 7 bambini), servizi integrativi e servizi sperimentali (ideati sul territorio). La novità sono ì piccoli gruppi educativi (prima si parlava di educatore a domicilio), per restare vicini alle esigenze dei bambini, alle famiglie e ai territori, dando valore ai servizi integrativi e introducendo un percorso accompagnato di sperimentazione di servizi innovativi. Inoltre, nell’iter di riforma dei servizi educativi per la prima infanzia, si prevede la valorizzazione della figura dell’educatore e il rafforzamento del ruolo del coordinatore pedagogico, che dovrà anche verificare la sostenibilità finanziaria dei servizi offerti alle famiglie. In particolare i titoli per l’accesso al ruolo di “educatore” continueranno ad essere gli stessi per tutte le tipologie. La nuova legge apre la strada all’emanazione di altri due atti: una direttiva tecnica di attuazione (in materia di requisiti strutturali ed educativi), e linee guida che consentano la gestione dei servizi all’infanzia su criteri di qualità. La direttiva entrerà maggiormente nel dettaglio sia per quanto riguarda l’organizzazione di spazi e strutture dedicate all’infanzia, sia per quanto riguarda le modalità organizzative. Il tutto in linea con l’evoluzione dei contesti sociali.
“Subito dopo il periodo estivo- ha sottolineato l’assessore Palladini – avvieremo una fase di informazione rivolta a famiglie ed operatori per illustrare nel dettaglio la nuova legge e le nuove direttive. Sarà l’occasione per una prima azione di ascolto da parte della nuova amministrazione”.