“Scoperta la particella di Dio” anche grazie al piacentino Lucio Rossi

E’ stata trovata la “particella di Dio” e all’incredibile scoperta ha partecipato anche un piacentino. Si tratta di Lucio Rossi, scienziato 60 enne nato a Podenzano da una famiglia di agricoltori.

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Da qualche tempo Rossi lavorava al Cern di Ginevra , l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, modello di collaborazione internazionale con 20 Stati membri.

Così, nel più grande laboratorio di fisica delle particelle al mondo, il professore piacentino ha lavorato alla realizzazione del progetto Lhc, il grande collisore adronico, l’acceleratore di particelle più grande e potente in un tunnel di 27 chilometri di circonferenza, scavato tra 50 e 150 metri sotto terra, tra le montagne del Giura francese e il lago di Ginevra in Svizzera.

Oggi l’annuncio della scoperta, che verrà però presentata ufficialmente domani: “Il bosone di Higgs si ritiene ormai catturato, anche grazie a una nutrita squadra di scienziati italiani. Al Cern di Ginevra mercoledì i responsabili degli esperimenti Fabiola Gianotti di Atlas e Joe Incandela di CMS lo annunceranno ufficialmente, ma nei corridoi del centro di ricerche più importante al mondo per la fisica subnucleare è difficile trovare chi smentisce. Semmai ci sono dei distinguo, ma la particella c’è”.

L’esperto che aveva guidato la costruzione dei magneti superconduttori di cui è formato l’anello di 27 chilometri era proprio Lucio Rossi, dell’Università di Milano.

Nella sua ultima visita nella nostra città proprio il professore di Podenzano spiegò le possibili implicazioni di questa scoperta: “Si capirebbe il meccanismo con cui i materiali acquistano massa. E’ estremamente importante”. Ma aveva anche precisato il professor Rossi: “Quando scoprirono l’elettrone ci vollero 60 anni prima che nascesse l’elettronica e quindi non potevano saperlo che tutti gli oggetti, compreso questo microfono con cui parlo ai radioascoltatori, utilizzasse le onde dell’elettronica. Non so se dall’Higgs nascerà una higgsonica. Magari si”.

 

LA BIOGRAFIA DI LUCIO ROSSI:

Laureato in Fisica all’Università di Milano, dal 1981 Lucio Rossi è ricercatore dell’Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare) e dal 1992 è professore associato del Dipartimento di Fisica dell’università di Milano. Il gruppo in cui Lucio Rossi è inserito, diretto dal professor Francesco Resmini, progetta e costruisce il Ciclotrone Superconduttore, uno dei primi acceleratori del mondo che utilizza la superconduttività per generare campi magnetici. In questo progetto Rossi collabora con il professor Emilio Acerbi alla progettazione, costruzione e misure delle bobine superconduttive. Nel 1989 inizia anche la collaborazione con il Cern per lo sviluppo e costruzione dei primi magneti prototipo per Lhc (The Large Hadron Collider). Nel 1997 entra a far parte della collaborazione Atlas e nel 2001 lascia l’università di Milano, in cui rimane professore in congedo, per andare al Cern di Ginevra a dirigere il gruppo Magneti & Superconduttori per il progetto LHC. Nel 2004 ha lanciato la rete Europea per i magneti ad alto campo e pulsati per i collisori adronici (finanziata dalla Unione europea) e ne è responsabile. Rossi ha partecipato anche ad un esperimento spaziale (Ams) propugnando nel 1998 una nuova tecnologia per protezione degli astronauti dalla radiazione in voli interplanetari basata sui grandi magneti superconduttori.

Dal 2000 é rappresentante dell’Italia nell’ “International Organising Committee” della “Magnet Technology Conference”. Inoltre è stato presidente dell’edizione Genova 2005 di questa conferenza, chiamata Mt-19. All’interno del dipartimento di Fisica è stato promotore nel 2000 della apertura della linea di dottorato in Fisica Applicata.