È partita da Firenze ma, irrimediabilmente, passerà anche attraverso le amministrazioni locali la sfida del ”rottamatore” Matteo Renzi al segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani. In contemporanea con la riunione nazionale dei segretari di circolo a Roma, il sindaco di Firenze ha dato il via oggi al nuovo Big bang, chiamando a raccolta i suoi Mille, amministratori e sindaci da tutta Italia, in attesa della “vera” convention per le primarie che Renzi ha già annunciato si terrà in autunno.
Tra loro erano presenti anche alcuni amministratori piacentini: Alessandro Ghisoni, sindaco di Podenzano, Francesco Rolleri di Vigolzone e Gianluigi Molinari di Vernasca.
E proprio quest’ultimo, si è fatto portavoce dei sindaci “eretici” del Partito Democratico della nostra provincia: “Sono venuto a Firenze in quanto fortemente interessato al progetto. Nessun partito si deve spaventare rispetto a richieste dal basso” ha spiegato Molinari, che ha precisato: “Gli amministratori hanno espresso volontà di cambiamento sempre in un’ottica di centrosinistra. Se c’è qualcuno che si spaventa sono problemi suoi”.
Ma se il Big bang non è stato il momento per parlare di Primarie, il nodo più spinoso per il Pd in questo momento, ha sicuramente posto le basi per la corsa del primo cittadino toscano alla segreteria: “Renzi è un candidato possibile” ha chiarito il sindaco di Vernasca, “Il bello delle Primarie è in queste dinamiche di confronto aperto. Vedremo quando saranno chiarite le regole ma il partito deve lavorare per il meglio e questo momento è stato un modo per farlo emergere”.
Così, anche quando chiediamo a Pierluigi Molinari se l’accusa di piacere alla destra può essere una discriminante per Renzi, lui candidamente risponde, portando come esempio la sua esperienza amministrativa: “Noi siamo sindaci, come Ghisoni e Rolleri, eletti con chi con il 60 chi con il 70 per cento dei voti. Per forza dobbiamo essere eletti anche con i voti del centrodestra. Io spero di riuscire a convincere gli elettori del centrodestra e anche della Lega Nord, non me ne vergogno” ha concluso.