Prosegue l’azione di protesta dei sindaci piacentini. Domani dalle 20.30 a Palazzo Gotico, l’assemblea dei 48 Consigli comunali del territorio piacentino per discutere e votare l’approvazione di un ordine del giorno basato sulla campagna promossa dall’Anci (Associazione nazionale Comuni d’Italia) “Imu: no, grazie”.
Il documento condiviso si estenderà, oltre alla discussa Imposta municipale unica, a un altro nodo centrale, ossia il patto di stabilità, che attualmente vincola i Comuni al di sopra dei 5mila abitanti, ma che presto vedrà paletti anche per quelli che vanno dai mille ai 5mila abitanti. Dopo la riunione plenaria di domani, i singoli Consigli comunali voteranno la parte identica sull’Imu e quella relativa al patto di stabilità in base alla categoria in cui appartengono secondo la fascia del numero di abitanti.
L’incontro sarà anche l’occasione per la costituzione di un Tavolo di coordinamento dei Comuni piacentini a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto, per trovare un raccordo delle varie iniziative che già in questi giorni sono partite in città e in provincia per aiutare i Comuni e le popolazioni colpite dal sisma, in particolare nel Modenese.
LA POSIZIONE DELLA LEGA NORD
“Pdl, Pd e Udc se le cantano e se le suonano. I sindaci che stasera parteciperanno alla convocazione dei 48 a palazzo Gotico dovrebbero prendersela innanzitutto con i vertici dei rispettivi partiti che a Roma sostengono questo Governo per un pugno di potere e lasciano che lo stesso Esecutivo soffochi i territori con imposte inique e insostenibili”.
Così il segretario provinciale della Lega Nord Pietro Pisani sull’appuntamento di protesta anti-Imu di questa sera a palazzo Gotico.
“La prima forma di protesta – precisa Pisani – per i primi cittadini dell’asse, cosiddetto, ABC (Alfano, Bersani, Casini) dovrebbe essere quella di sollecitare i rispettivi leader di partito a staccare la spina a questo Governo che ha imbrogliato i cittadini sostenendo (come ha fatto ieri il ministro Anna Maria Cancellieri) che l’Imu è un’eredità del vecchio Esecutivo, giocando sulla voluta omonimia tra imposte, utilizzata per confondere le menti. Come nel gioco delle tre carte, Monti e i suoi hanno svuotato la vecchia imposta federalista, che rappresentava un introito per i servizi territoriali dei Comuni, e l’hanno trasformata in una “gabella per lo Stato”. Sarà così lo stesso Stato a decidere, sulla base di amicizie e grado di ‘sudditanza al re’, a chi elargire le somme decise. Siamo tornati a un sistema feudale. Invitiamo pertanto i sindaci a mobilitarsi realmente presso i vertici dei rispettivi partiti affinché neghino l’appoggio a questo Governo vessatore e burocrate”.