Sindaci della provincia uniti: “Azioni concrete per far ragionare il Governo”

“La misura è stata superata, servono azioni concrete ed eclatanti affinché il Governo comprenda che la situazione dei nostri comuni si è fatta insostenibile e cambi rotta”. Questo, in estrema sintesi, è il grido d’allarme lanciato dai dodici amministratori che si sono incontrati nell’auditorium San Giovanni di Fiorenzuola per discutere dei tagli agli enti locali, dell’Imu e per organizzare la partecipazione della delegazione piacentina alla manifestazione di Venezia indetta dall’Anci per la giornata di giovedì 24 maggio. Il primo passo sarà quello di preparare una lettera da fare sottoscrivere ai sindaci della provincia di Piacenza nella quale si spieghino le ragioni della partecipazione alla manifestazione di Venezia del 24 maggio. Verrà inoltre creato un gruppo Facebook degli amministratori che decideranno di aderire alle iniziative di protesta.

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Oltre al sindaco di Fiorenzuola Giovanni Compiani e al vicesindaco Giuseppe Brusamonti, promotori dell’incontro, erano presenti i Ivano Rocchetta, sindaco di Castell’Arquato, Marco Bricconi, sindaco di Cadeo, Angela Fagnoni, sindaco di Pontenure, Gianni Zanrei, sindaco di Carpaneto, Gabriele Girometta, sindaco di Cortemaggiore, Fabio Callori, sindaco di Caorso, Michele Sfriso, sindaco di Monticelli, Paola Baroni, assessore di Castelvetro, Giovanni Bellinzoni, assessore di Castel San Giovanni e Lino Cignatta, sindaco di Agazzano.

L’introduzione è toccata al sindaco di Fiorenzuola Giovanni Compiani, che ha sottolineato l’estrema gravità del momento per gli enti locali: “Siamo tutti quanti sulla stessa barca, indipendentemente dal colore politico delle giunte. Sono convinto che nella storia della Repubblica non ci sia mai stato un periodo difficile come quello attuale per i comuni. L’unica autonomia che ci è rimasta è quella di alzare le tasse. E non oso immaginare che cosa possa accadere nella seconda parte del 2012 e nel 2013. Bisogna cambiare strada, bisogna capire che proprio dai comuni può iniziare la tanto agognata crescita”.

L’assessore Brusamonti ha ribadito la proposta di iniziativa popolare lanciata nel consiglio provinciale del 23 aprile: una proposta che prevede il pagamento del patto di stabilità con il disavanzo di bilancio: “Siamo al paradosso, inaccettabile, che dobbiamo aumentare le tasse e allo stesso tempo diminuire i servizi al cittadino. Abbiamo oltre sei milioni in banca e non possiamo utilizzarli per il patto di stabilità. E avremmo bisogno di asfaltare le strade, sistemare le scuole, dando magari in appalto i lavori a imprese locali in difficoltà”.

Fabio Callori ha espresso la necessità di prese di posizioni forti: “Dobbiamo mobilitare i nostri parlamentari”, mentre secondo Angela Fagnoni l’Anci dovrebbe convocare tutti i segretari nazionali dei partiti affinché i problemi degli enti locali tornino al centro dell’agenda del Governo.

Marco Bricconi, Giovanni Bellinzoni e Gabriele Marcotti hanno evidenziato come l’Imu altro non è che una patrimoniale mascherata, uno scaricabarile dello stato nei confronti dei comuni, che si trasformano in semplici esattori: “Noi i sacrifici li stiamo facendo da anni, ora tocca agli altri. Alle province, alle regioni, al parlamento.