I militanti storici della Lega Nord piacentina si stringono intorno a Umberto Bossi. Non è più segretario, dopo le dimissioni di ieri a causa del coinvolgimento della famiglia nelle vicende giudiziarie che vedono indagato l’ex tesoriere Francesco Belsito, ma la fiducia nel leader del Carroccio sembra non essere stata scalfita, almeno in coloro che da più tempo fanno parte del movimento padano.
“La Lega è un’idea, un ideale. La chiesa vive da duemila anni con una certa istituzione e anche in Vaticano qualcuno sbaglia ma va avanti”. E’ questo uno dei commenti più emblematici che abbiamo raccolto, in particolare tra i tesserati “storici” sul territorio, gente che può vantare la tessera dal lontano ’93 e alcuni dei quali hanno anche superato i trent’anni di partecipazione alle lotte padane.
Certo, visto il momento, i militanti non hanno nascosto delusione, amarezza o sconcerto e anche qualche critica, che si è concentrata soprattutto sull’ultima fase dopo la malattia del Senatur: “Da quel momento non è stato più lui. Bossi resta nel cuore, però si è un po’ perso e fatto prendere per i fondelli da Berlusconi. Non sono stato così entusiasta di far parte della Lega Nord negli ultimi tempi, anche se rimango un profondo leghista” ha detto uno degli interpellati.
Ma è innegabile che la “fede” nel leader non è crollata, nonostante il passo indietro dalla segreteria, le accuse di “familismo”, il “Cerchio magico” dal quale è apparso, ai più, essere stato soggiogato.
Per coloro che da sempre seguono senza remore l’Umberto, dall’Alleanza del Nord della fine degli anni ’80 attraverso l’esplosione del movimento nelle elezioni politiche del ’92, fino agli ultimi anni controversi dell’alleanza con Forza Italia e in seguito con il Popolo della Libertà, rimane sempre il combattente della prima ora.
“E’ la persona più onesta che ci possa essere nella Lega e potrebbe ancora fare il segretario” oppure “Per me rimane sempre il capo. È onesto e mi fido di lui e se c’è gente che ha sbagliato pagherà” per non parlare di forme più alte di consenso, testimoniate negli slogan “Bossi è la Lega e la Lega è Bossi” ben rappresentano il sentire del popolo padano piacentino, nonostante gli ultimi scandali che stanno scuotendo il movimento.
“La Lega non chiude i battenti, cambia solo segretario. Speriamo che il prossimo sia una persona che vale come Bossi” ha precisato più di uno dei leghisti ai nostri microfoni, che si sono anche dichiarati unanimemente concordi nel dimostrare piena adesione al “nuovo corso” della Lega Nord.