“Non è un caso che Libera Terra abbia assunto la forma della cooperativa, perché questo modello di impresa, insieme alla società civile che denuncia l’illegalità, è un elemento fondamentale per il contrasto alle mafie e alle loro infiltrazioni anche nel Nord”. E’ quanto ha sostenuto il consigliere regionale del Pd Marco Carini, responsabile regionale del partito per i temi della legalità e della sicurezza, ieri sera nel corso della cena organizzata da Libera Piacenza a Castelsangiovanni, grazie al supporto del Distretto sociale locale di Coop Consumatori Nordest, con un ospite d’eccezione: Gianluca Faraone, presidente del consorzio Libera Terra Mediterraneo che riunisce tutte le cooperative nate per creare impresa e lavoro sulle terre e i beni confiscati alle mafie.
La cena, che si è tenuta all’oratorio in piazza cardinal Casaroli, ha visto la partecipazione di circa 120 persone ed è stata introdotta dagli interventi di monsignor Lino Ferrari e di Mario Guglieri, presidente del Distretto sociale di Coop Nordest di Castelsangiovanni. Marco Carini ha preso la parola per illustrare le azioni messe in campo dalla Regione Emilia Romagna per impermeabilizzare sempre più il tessuto economico e sociale alle infiltrazioni di natura malavitosa, un problema che riguarda tutto il territorio regionale, anche quello piacentino.
“Per dispiegare azioni efficaci contro il rischio di colonizzazione mafiosa – ha fatto notare Carini – è più che mai indispensabile contare su una politica che ascolta e una società civile che segnala e propone, per questo associazioni come Libera e il mondo della cooperazione possono essere davvero antenne intelligenti, in grado di intercettare in anticipo i segnali di pericolo. Così è stato per la proposta, di cui mi sono fatto interprete, di creare una sezione operativa della Direzione Nazionale Antimafia nella nostra Regione, nata dalle sollecitazioni di chi lotta contro la criminalità ogni giorno. Non è un caso che don Luigi Ciotti e Libera abbiano scelto la forma cooperativa per strutturare le imprese che nascono dalla volontà di riscatto dei territori in già mano alle organizzazioni malavitose: c’è una cultura e un universo comune di valori che animano questi mondi. Il progetto delle cooperative di Libera Terra, di cui è presidente Gianluca Faraone, diviene quindi non solo un esempio che ha nobilitato la società siciliana e il sud, ma può essere studiato come un modello di sviluppo per l’intero paese”.
“Voglio ricordare – ha aggiunto Carini – che l’applicazione della legge regionale per la promozione della legalità ha già reso possibili progetti importanti in tutta l’Emilia Romagna, con oltre 20 mila giovani coinvolti in incontri formativi. Inoltre la Regione è a fianco dei Comuni che hanno in gestione beni confiscati alla criminalità organizzata, perchè la mafia va colpita anche nei patrimoni e nelle attività economiche che è riuscita ad insediare”.