Riprendiamo qui di seguito l’intervista rilasciata nei giorni scorsi da Roberto Reggi al quotidiano on line Affaritaliani.it. Nell’intervista Reggi lancia Enrico Letta come l’uomo della transizione per il Partito Democratico.
“Auspico la nascita di un secondo governo Monti purché non si definisca più tecnico, ma si assuma anche responsabilità politiche”. Roberto Reggi, vicepresidente dell’Anci, sindaco di Piacenza e soprattutto lettiano doc, sceglie Affaritaliani.it per lanciare l’ipotesi di un grande partito moderato: “Devono essere più furbi quelli del Pd a metterci il cappello sopra e non lasciare l’iniziativa a Berlusconi. E’ il Pd che fin dall’inizio è stato il promotore di questo esecutivo”. E sull’uomo che potrebbe guidare la transizione ha già un nome: “Enrico Letta è il leader che più di tutti nel Pd ha voluto Monti e merita di metterci lui il cappello sopra”
Sindaco, monti a destra e a sinistra hanno rilanciato l’idea di un Monti bis, lei ritiene sia una buona scelta per l’Italia?
“Ne sarei felice, purché non mantenga le caratteristiche di un governo tecnico, ma si assuma anche una responsabilità politica. Non può pensare di fare il tecnico a vita. Non so se la sua dichiarazione (“Non possiamo sperare di completare in 12 o 15 mesi un cambiamento generazionale che normalmente richiede una generazione”) sia un modo elegante per candidarsi nel 2013, ma sicuramente ha dimostrato in pochi mesi di poter fare tanto per il nostro Paese. Secondo me ha le condizioni ideali e il tempo sufficiente per fare riforme in portanti. Se vuole andare avanti è perché vuole fare il politico a tutti gli effetti e per me va bene, è una persona seria che può fare del bene”.
Berlusconi ha dichiarato e poi smentito (leggi qui) che sarebbe favorevole ad un partito centrista che raccolga le anime moderate della politica. Lei un partito del genere come lo vedrebbe?
“Se ci mette su il cappello Berlusconi non mi interessa perché lo avvelena prima che nasca. E lui lo a fatto apposta. Lo vede come una minaccia vera a candidarsi a Presidente della Repubblica e quindi lo ha bruciato. Deve essere disinnescata questa titolarità che il Cavaliere vuole mettere sul governo Monti”.
E quindi?
“E quindi devono essere più furbi quelli del Pd a metterci il cappello visto che fin dall’inizio sono quelli che lo hanno promosso con più convinzione”.
Enrico Letta, suo grande amico, potrebbe avere un ruolo nella formazione di una nuova coalizione che sostenga Monti premier nel 2013?
“Enrico è quello che più di tutti nel Pd ha voluto il governo Monti e merita di metterci lui il cappello, non Berlusconi”.
In tutto questo scenario la riforma della legge giocherà un ruolo importante…
“La riforma deve essere assolutamente una priorità. E’ uno dei modi per riavvicinare il cittadino comune alla politiche. Se andassimo alle prossime elezioni con la vecchia legge avremmo una percentuale di astensionismo elevatissima che non farebbe bene alla legittimazione del governo futuro e alla democrazia. Tutti dovrebbero avere interesse a farla”.
Una nuova legge allora, ma di che genere?
“Non ho una posizione troppo radicale. Il maggioritario ha dimostrato alcuni limiti. Un proporzionale mitigato sarebbe più adatto al popolo italiano, ma la mia preoccupazione vera è che in realtà chi oggi è in parlamento non è abbastanza motivato a cambiare la legge e quindi alla fine il rischio è che trovino il pretesto per non mettersi d’accordo”.