Periodo di elezioni e campagne elettorali anche nell’amministrazione pubblica: il 5, il 6 e il 7 marzo si svolgerà infatti la consultazione elettorale per dare un nuovo volto alle Rappresentanze Sindacali Unitarie (R.S.U.) dei servizi pubblici. “È un appuntamento importante – ha dichiarato Stefania Bollati della FP CGIL – un voto decisivo affinchè i lavoratori continuino ad aver voce, diritti e tutele. Queste sono elezioni che vanno ad inserirsi in un periodo estremamente particolare: è da tre anni, infatti, dal 2008 in particolare, che il pubblico impiego sta subendo gli attacchi di una ben precisa ala politica: la farsa dei fannulloni ha permesso di smantellare e togliere ai lavoratori, che formano la spina dorsale dello Stato, alcuni dei più basilari diritti. Sacconi, Brunetta, Tremonti hanno lavorato per rendere i servizi pubblici di scarsa qualità. Noi ci siamo sempre battuti contro questa mentalità e contro la strategia di impoverimento delle PA”.
Gli obiettivi della Camera del Lavoro di Piacenza sono gli stessi da sempre: “con questo voto – ha continuato la Bollati – vogliamo riappropriarci dei diritti tolti, proporre una rifrma vera della pubblica amministrazione partendo dal superamento del precariato, riaffermando il valore e il ruolo del contratto unico nazionale e cancellare la riforma Brunetta”.
6.400 i votanti a Piacenza e provincia, 6.400 lavoratori pubblici composti in maggior parte da donne (circa 4.500). “Abbiamo candidato – spiega la Bollati – 208 persone, 70 di questi neofiti, per un totale di 68 liste tra autonomie locali, enti pubblici non economici, sanità, agenzie fiscali e ministeri”.
POLEMICHE – E non mancano le critiche nei confronti degli altri sindacati, accusati – non troppo velatamente – di aver improntato una campagna elettorale fatta solo di proclami e parole vuote. “È la prima volta – ha dichiarato Gaetano Bonetti, CGIL – che ci ritroviamo in una situazione a dir poco bizzarra: molti hanno attinto a piene mani dalla politica, presentando una campagna elettorale fatta di iniziative mediatiche e demagogiche. Alcune organizzazioni sindacali stanno puntando a prendere gli elettori per la gola, utilizzando falsi proclami e parole vuote e mostrando al contempo scarsa coerenza con le azioni degli anni passati. Alcuni sindacati, per esempio, hanno avanzato una proposta di legge popolare, con una raccolta di firme, per abrogare la Legge Brunetta a soli 5 giorni dalle elezioni RSU, quando queste stesse sigle sindacali (che oggi raccolgono la veste dei liberatori) hanno approvato e accolto la riforma stessa”.
MODALITA’ DI VOTO – Possono votare solo i dipendenti assunti a tempo indeterminato, escludendo quindi dalle elezioni i dipendenti con altre tipologie di contratto. Negli enti fino a 200 dipendenti oltre alla lista si può votare una sola preferenza; negli enti con oltre 200 dipendenti si possono esprimere anche due preferenze.